venerdì 25 settembre 2009

PULIAMO IL MONDO...IN SENTINA



L’appuntamento è per domenica 27 settembre alle ore 10.00 alla fine di Via del cacciatore (in prossimità del fosso collettore), per realizzare tutti insieme una grande manifestazione allegra ed appassionata organizzata dalla Riserva Sentina e dalle Associazioni Ambientaliste del territorio, che approfittano dell’occasione per ribadire la loro comune volontà di uno sviluppo naturalistico dell’area anche ai fini della didattica ambientale.Chiunque volesse dimostrare il proprio affetto verso quest’area, patrimonio della collettività e grande ricchezza per il nostro territorio, è invitato a partecipare all’evento, che avrà come slogan “Naturalmente Sentina”. In quell’occasione saranno presenti guide esperte e numerosi tecnici a cui ciascuno potrà chiedere informazioni riguardanti la botanica, la fauna e la storia della Sentina, garantendo a tutti l’opportunità di approfondire le proprie conoscenze naturalistiche.L’invito è quindi rivolto a tutti, grandi e piccini, per una mattinata di socializzazione e impegno civile, da trascorrere all’aperto per scoprire i tesori della Riserva Sentina.Non mancate!

lunedì 21 settembre 2009

Mozione Nazionale


DAL TERRITORIO: NUOVI VERDI E NUOVO ULIVO PER UN CENTROSINISTRA VINCENTE

I Verdi nel novembre 2006 all’assemblea di Fiuggi, scelsero a stragrande maggioranza di promuovere la costituente ecologista ritenendo l’allora Federazione dei Verdi non più adeguata a rispondere alle grandi sfide del cambiamento climatico e dell’economia verde.
Da qui nacquero varie iniziative, le più significative sono state il “Patto per il clima” ed “Ecologia è Economia”, che ottennero centinaia di adesioni autorevoli, su tutte si ricorda quella del premio nobel Rubbia. Questo percorso virtuoso fu interrotto dalla scelta del PD di Veltroni di sfasciare l’alleanza di Centrosinistra decretando, così, la caduta del Governo dell’Unione e riportando al potere quel Berlusconi ormai in crisi per la rottura della Casa delle Libertà e lo scontro con gli altri leader, in particolare Fini e Casini.
Dinanzi a quel cataclisma politico, i Verdi furono costretti a scegliere in poche settimane un’alleanza per le elezioni e decisero, all’unanimità, di dare vita alla “Sinistra Arcobaleno”, progetto poi sonoramente bocciato alle urne sia per l’appello al voto utile che per la difficoltà per i nostri elettori storici e potenziali di identificarsi in questo nuovo soggetto politico, troppo schiacciato a sinistra.
L’esperienza traumatica delle elezioni politiche del 2008 portarono a una prima riflessione e al congresso di Chianciano dello stesso anno tutte le mozioni presentate proponevano di rilanciare un soggetto autonomo verde, considerando sbagliata l’alleanza privilegiata con la sola Sinistra.
Successivamente e, in particolare, in questo ultimo anno, invece di lavorare insieme a questo progetto, si è assistito a un’inaccettabile frammentazione e litigiosità dei Verdi e a una mancanza di vere iniziative ambientaliste, nonostante la sempre più catastrofica politica ambientale del Governo Berlusconi, che considera inutili e costose le necessarie azioni per il cambiamento climatico e che rilancia il nucleare votando al Senato una mozione contro le centrali solari, caso unico al mondo.
La totale assenza del Sole che Ride dalla scena politica nazionale si ha proprio quando la “green economy”, che noi Verdi avevamo lanciato a Fiuggi nel 2006, conquista centralità nel programma di Governo degli USA e da ultimo anche del Giappone.
Invece di rivendicare la primogenitura del progetto, la Federazione Nazionale, anche nel 2009, promuoveva una nuova aggregazione privilegiata con la Sinistra, chiamandola questa volta “Sinistra e Libertà”, che ha portato a una pesante spaccatura interna e che ha avuto un risultato decisamente negativo pur senza l’appello al voto utile e nonostante la notevole perdita di consensi da parte del PD.
Per di più si è consentito, in modo irresponsabile, laddove i Verdi presentavano liste del “sole che ride” alle amministrative come deciso dal Consiglio Federale Nazionale, che le altre formazioni di “Sinistra e Libertà” potessero presentare liste autonome con simbolo pressoché identico a quello delle Europee, danneggiando ulteriormente la competizione locale e creando un secondo grave ostacolo alla competizione dei Verdi sul territorio.

Dinanzi a questo spettacolo di continue polemiche, molti verdi, però, hanno continuato a lavorare sul territorio rafforzando il contatto con i cittadini, persino riuscendo in taluni casi ad avere buoni risultati elettorali nonostante la mancata presenza mediatica e politica del simbolo del “Sole che ride” a livello nazionale.
La conseguenza di queste scelte è che anche coloro che avevano scommesso su “Sinistra e Libertà”, vedono oggi come risultato la continua diatriba dei 5 componenti di questo soggetto politico, incapaci di trovare un qualunque accordo, e riscontrano con amarezza il ruolo di totale marginalità dei Verdi, dichiarato pubblicamente anche da alcuni componenti di “Sinistra e Libertà” quando affermano che il contributo dei candidati Verdi alle elezioni europee rappresenta meno del 10 % del risultato elettorale di “Sinistra e Libertà” stessa (ovvero uno scarso 0,3% dei totali voti validi).
Oggi di fronte a questo quadro l’assemblea nazionale non può e non deve dividersi su una sequela di personalismi e rancori incrociati.
I Verdi non possono limitare la loro azione politica al rapporto privilegiato con Socialisti, Movimento di Sinistra, Sinistra Democratica ed ex PDC, ma devono operare per la ricostituzione di un nuovo e più largo centrosinistra confrontandosi con tutte le forze disponibili con l’obiettivo di creare una valida alternativa ad un centrodestra sempre più dannoso per l’Italia.
Dobbiamo ripartire dalle nostre origini, quando più di 20 anni fa un arcipelago di liste civiche e movimenti si federavano, spinti da una propulsione territoriale che accomunava battaglie, idee, proposte, tutte provenienti dal basso. Rilanciamo le Federazioni Regionali garantendo loro una vera autonomia organizzativa in grado di elaborare una proposta politica che sappia interloquire e realizzare una nuova intesa con le altre culture per presentarci alle elezioni regionali con un soggetto autonomo in grado di interpretare e attuare una vera ecologia della politica e che sappia tessere un nuovo quadro di alleanze e rapporti politici finalizzati alla ricostruzione di un nuovo Ulivo.
Pertanto, è necessario intraprendere da subito a partire dai territori un confronto con tutte le forze laiche e civiche, i radicali, i partiti e i movimenti che si occupano di legalità e diritti, i cattolici-democratici, le realtà sociali e associative progressiste e con quanti nel PD hanno archiviato la scelta suicida dell’autosufficienza e puntano alla costruzione di un nuovo ulivo per un nuovo centrosinistra vincente e non di testimonianza.
In questo percorso, occorre guardare alle varie esperienze verdi ed ecologiste in Europa, pur consapevoli delle profonde differenze, che hanno saputo e sanno parlare a tutto l’elettorato, certamente a quello di sinistra, ma anche a quello di centro e a quello non schierato.
Va ripreso il progetto della costituente ecologista, non come autosufficienza dei Verdi attuali, ma come punto di partenza per istituire, sulla base dei valori quali l’ambiente, i diritti e la solidarietà, le più larghe aggregazioni possibili già a partire dalle Regionali del 2010.
Per la realizzazione di questo progetto è necessario, però, che l’assemblea vari, sin da subito e con la più ampia convergenza, le modifiche statutarie necessarie a garantire organismi nazionali direttamente partecipati dalle federazioni regionali e locali.
Gli organi nazionali dovranno essere scelti con la più ampia condivisione e partecipazione possibile, impegnandoli a supportare e incentivare l’autonomia delle federazioni regionali che faranno partire da subito le costituenti ecologiste e presenteranno alle prossime elezioni del 2010, ove possibile, larghe liste di aggregazione: ecologiste, civiche, laiche e riformatrici.
Il territorio è da sempre la nostra forza e dal territorio dobbiamo ripartire per costruire i nuovi verdi, il nuovo ulivo per un centrosinistra vincente.