sabato 25 dicembre 2010

domenica 21 novembre 2010

Canducci si candida alle primarie, è il primo sfidante di Gaspari

fonte http://www.ilsegnale.it/
e http://www.rivieraoggi.it/ (foto)

L’avvocato, apre a Udc e Sel ma chiede: «La competizione si svolga entro gennaio»
Canducci si candida alle primarie, è il primo sfidante di Gaspari
L’assessore all’Ambiente afferma che in caso di vittoria punterà alla realizzazione di una lista unitaria di tutto il centrosinistra



Di Marco Braccetti


SAN BENEDETTO - «La mia candidatura vuole aprire una discussione in città su temi concreti che coinvolgono tutti i cittadini. Le primarie rappresentano una grande occasione per permettere ai cittadini di sentirsi protagonisti nella scelta del programma e del candidato sindaco». Con queste parole l’assessore all’Ambiente Paolo Canducci rompe gli indugi e si candida alle primarie di coalizione che chiameranno a raccolta il popolo del centrosinistra per scegliere candidato sindaco in vista delle Comunali, fissate per la primavera 2011.

L’esponente del Verdi sfiderà l’attuale primo cittadino Giovanni Gaspari che concorrerà sotto le insegne del Pd. L’avvocato rivierasco auspica che, ora che lui ha rotto il ghiaccio, possano seguire altre candidature nell’arco politico che va da Sinistra Ecologia e Libertà all’Udc. Ma tutto dovrà svolgersi in tempi brevi: «Credo che le primarie dovranno necessariamente tenersi entro gennaio, - puntualizza Canducci - altrimenti non avrebbero più senso».

Le linee guida della campagna elettorale di Canducci si sviluppano su due assi fondamentali: efficacia dell’azione amministrativa e patto sociale per la crescita della città.

Analizziamoli nel dettaglio. Per Canducci è necessario «superare la logica della sommatoria delle sigle dei partiti facendo prevalere i contenuti e le proposte. Per ottenere questi risultati, è necessario che tutti i partiti che attualmente sostengono la coalizione di maggioranza in Consiglio comunale, elaborino un progetto di riforme per la città ed individuino insieme un gruppo di candidati che rappresenterà la futura squadra di governo».

Insomma, se Canducci vincerà le primarie, favorirà la creazione di un’unica lista del centrosinistra che conterrà i 24 candidati di Pd, IdV, Socialisti e Verdi. Anche in questo caso massima apertura anche nei confronti di Sel e dell’Udc, purché sottoscrivano in toto il programma. Gli equilibri interni sarebbero sanciti dal peso attuale di ogni partito.

I candidati saranno 24 e non 30 perché il prossimo Consiglio comunale vedrà un numero minore di eletti che diminuiranno per via del taglio agli enti locali voluto dal governo nazionale.

Certo, trovare la formula giusta che sintetizzi le varie anime del centrosinistra non è cosa facile. Non a caso in molti già bollano l’operazione che ha in mente l’assessore come impossibile, ma lui tira dritto per la sua strada: «Mi rendo conto che è una provocazione, ma credo che sia indispensabile per avere un rapporto leale e trasparente con i cittadini, mettendo in secondo piano i personalismi e ponendo al centro del confronto solo e soltanto il programma elettorale».

Questo è il quadro politico. Mentre per quel che riguarda i contenuti Canducci afferma che «è chiaro a tutti: ormai l’amministrazione comunale da sola non può risolvere e dare risposte a tutte le istanze dei cittadini, tanto più oggi che le esigenze aumentano a causa della crisi e le risorse dei comuni vengono drasticamente ridotte. È ormai necessario che tutti i protagonisti della vita cittadina, enti, istituzioni, imprenditori, associazioni e cittadini si mettano insieme per trovare le soluzioni ai tre grandi problemi dei nostri tempi che coinvolgono anche la nostra città: lo sviluppo economico, la crisi occupazionale e la questione ambientale».

E qui sta la proposta di un nuovo patto sociale. «I problemi – scandisce il verde - dovranno essere affrontati attraverso percorsi che vedono la partecipazione di tutti questi soggetti, nella consapevolezza della necessità di dover fare sacrifici per garantire il futuro alla comunità sambenedettese. Con questo metodo si dovranno affrontare tutte le questioni inerenti allo sviluppo urbanistico della città, alla valorizzazione dell’area portuale e della riserva naturale della Sentina, alla mobilità sostenibile, alla qualità della vita, al turismo e al Parco marino in modo che le possibili soluzioni non vengano imposte ma nascano dalla condivisione generale».

Canducci ha presentato la sua candidatura nel corso di una conferenza stampa svoltasi in municipio nella mattinata di sabato 20 novembre insieme con altri colleghi di partito: il coordinatore regionale del Sole che ride Gianluca Carrabs, il consigliere comunale Andrea Marinucci, il coordinatore cittadino Roberto Capriotti e Luciano Spinozzi del coordinamento provinciale.


lunedì 8 novembre 2010

Gianluca Carrabs è stato eletto all’unanimità presidente dei Verdi delle Marche

Domenica 7 novembre, proprio nel ventitreesimo anniversario della vittoria al referendum, contro il nucleare, in una sala, dove capeggiava alto un striscione: “Solare? Si, grazie – 7 novembre 2010 23 anni dal referendum – per non dimenticare Chernobyl”, gremita sia di iscritti che di cittadini interessati, Gianluca Carrabs è stato eletto all’unanimità presidente regionale della Federazione dei Verdi delle Marche, con una mozione unitaria dal titolo: “Verso la Costituente Ecologista: nuovi Verdi e nuovo Ulivo”.




Erano presenti il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, il vicepresidente della Regione Marche Paolo Petrini, il Presidente del Consiglio Comunale di Ancona, Andrea Filippini e gli esponenti degli altri partiti della maggioranza regionale: Aldo Tesei dell’UDC e Luciano Vita del PSI. Bonelli entra subito nel vivo affermando che i Verdi delle Marche hanno un importante ruolo per la Costituente Ecologista e aggiunge: “L’Italia non ha bisogno dei 10 rigassificatori, e soprattutto le Marche non hanno bisogno dei 2 previsti”.

Felice il neopresidente Carrabs: “Siamo convinti che oggi più che mai diventa necessario riprendere a costruire un nuovo rapporto con la coalizione di centrosinistra, caratterizzato dalla lealtà e dalla pari dignità, forti della convinzione che la vittoria elettorale è il risultato di un programma serio e realizzabile e dell’unione tra le forze del centrosinistra. La Costituente Ecologista rappresenta un’evoluzione e non un superamento o scioglimento del partito dei Verdi, che ha come obiettivo quello di costruire un progetto politico nuovo molto più ampio che possa coinvolgere tutto il mondo ecologista sempre più frammentato e privo di riferimenti politici”.

Oltre al Presidente Gianluca Carrabs, sono stati eletti nell’esecutivo regionale Giuseppe Canducci, Luigi Tagliolini, Fabio Marcelli, Pasquale Di Spirito, Massimo Marcaccio e Andrea Del Gobbo. Per il Consiglio Federale nazionale, sono stati eletti Andrea Marinucci e Lorenzo Tempesta.

domenica 31 ottobre 2010

COMUNICATO DEL CAPOGRUPPO DEI VERDI ANDREA MARINUCCI

A coronamento di un percorso iniziato il 30 Novembre scorso con l'approvazione della mozione (preparata e sottoscritta anche dai Verdi), l'Amministrazione Gaspari presenterà al prossimo Consiglio Comunale la delibera di modifica statutaria per il riconoscimento del diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico.
Nell'art.1 del vigente statuto comunale verrà aggiunto al comma 14 “tutte le acque, superficiali e sotterranee, anche se non estratte dal sottosuolo, sono pubbliche e costituiscono una risorsa da utilizzare secondo criteri di solidarietà” mentre all’articolo 50 “Servizi pubblici locali”, il comma 5 stabilisce che “il servizio idrico integrato è un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini”.
Nel frattempo l'Amministrazione si è mossa con passi concreti attraverso il conferimento della cittadinanza onoraria a padre Alex Zanotelli e l'elezione del nuovo presidente del CIIP Pino Alati il cui indirizzo pricinpale del suo mandato (e qui è stato rilevante il ruolo del Sindaco Gaspari) ribadisce in maniera chiara la gestione pubblica del servizio idrico integrato.
Ora tocca agli altri comuni seguire l'esempio di San Benedetto del Tronto e spero che nessun altra associazione si permetta di strumentalizzare politicamente il tema dell'acqua cercando di dargli un colore.
Il sottoscritto, che ha fatto parte attivamente del Comitato Locale Promotore del Referendum in qualità di cittadino preoccupato e non di politico, ribadisce il concetto che il colore dell'acqua è TRASPARENTE e solo rimandendo uniti e “puri” si riuscirà a togliere questo bene essenziale e prezioso (non a caso chiamato oro blu) dalle mani delle multinazionali.

venerdì 15 ottobre 2010

lettera di Angelo Bonelli

Care e Cari,
il 24 settembre è stato presentato a Roma l’appello “ Io Cambio “ per la costituente ecologista , civica e democratica. E’ un appello che è stato sottoscritto da 100 tra le migliori personalità e realtà del mondo dell’ambientalismo , dell’economia, dello spettacolo, della cultura e delle reti sociali. L’avvio della costituente ecologista è in linea e in coerenza con quanto deciso nell’ultimo congresso dei Verdi a Fiuggi che decise di lavorare alla costruzione di una più ampia forza ecologista di dimensione europea sul modello di Europa Ecologie. Alcuni organi di stampa in modo superficiale hanno semplificato la presentazione dell’appello come uno scioglimento dei Verdi e non è cosi. I Verdi parteciparanno a questo processo e daranno il loro contributo a questa affascinante e appassionante avventura perché abbiamo il dovere di di guardare al futuro e costruire le solide fondamenta dell’ecologismo politico italiano.
Sul sito www.costitituentecologista.it sono già molte centinaia le adesioni all’appello vi invito ad avviare una campagna capillare di adesioni nei territori all’appello insieme alle adesioni alla federazione dei Verdi che scadranno il 30 novembre prossimo.
Mi sento di rivolgervi un altro caloroso invito che è quello di promuovere iniziative tematiche per la costituente ecologista e consideratemi a vostra disposizione insieme agli sottoscrittori dell’appello per promuovere dibattiti ed incontri. C’è molto entusiasmo intorno all’appello “ Io Cambio “ mettiamoci anche il nostro cuore.

Saluti Costituenti,

Angelo Bonelli

sabato 21 agosto 2010

Vandalismo nei parchi, la denuncia di Marinucci (da Rivieraoggi.it)

L’esponente dei Verdi denuncia il danneggiamento di alcune zone verdi della città: «Se non ci sarà un’inversione di tendenza non c’è Fifa Security che tenga, nel giro di pochi anni distruggeranno tutto il patrimonio pubblico»

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «L’ultimo atto, forse meno appariscente, è quello del danneggiamento del carro presente nel giardino dei contadini sul lungomare». Andrea Marinucci è furibondo nel segnalare alla stampa l’ennesimo atto di vandalismo ai danni dei beni pubblici cittadini, da parte di residenti e non privi di totale senso civico.

«Nel caso specifico forse la rottura è dovuto all’uso “turistico” del carro, dato che ci montano
sopra per farsi foto ricordo, ma nel resto della città la mancanza di senso civico e propensione all’atto vandalico coperto dal genitore permissivo è in vertiginosa ascesa come la spesa comunale per il ripristino di beni pubblici danneggiati».

Il consigliere dei “Verdi” attacca poi il permissivismo di alcuni genitori nei confronti dei propri figli: «Il paradosso è capitato in un parco pubblico a sud della città dove un presidente di associazione si è permesso di far raccogliere a dei ragazzi la carta gettata per terra sull’ aiuola e metterla negli appositi cestini nelle vicinanze. Quasi in tempo reale ha ricevuto una telefonata in cui la mamma di uno dei bambini redarguiti, in cui veniva minacciata di denuncia perchè in mezzo la carta raccolta poteva esserci una siringa».

«Se non ci sarà un’inversione di tendenza – conclude – non c’è Fifa Security che tenga, nel giro di pochi anni distruggeranno tutto il patrimonio pubblico».

giovedì 12 agosto 2010

Nucleare pericoloso la Russia insegna (Repubblica.it)

Parla il direttore di Greenpeace: "Il fuoco non minaccia solo le centrali, ma anche gli impianti che trattano le scorie. Anche un black-out di pochi minuti porterebbe all'emergenza"

di ANTONIO CIANCIULLO

Il sito russo di Mayak, dove vengono stoccate le scorie nucleari
Oltre alla minaccia terroristica, alla carenza di acqua dolce per il raffreddamento degli impianti e ai costi che s'impennano, per il nucleare arriva ora la grana incendi: lo scenario della Russia di questi giorni ci offre una nuova visione dei rischi legati alle centrali atomiche. Da una parte Chernobyl torna a manifestare i suoi effetti, dall'altra l'assedio delle fiamme attorno agli impianti nucleari rivela una minaccia finora poco considerata.

Come è possibile che, a distanza di 24 anni dalla catastrofe che ha distrutto il reattore ucraino, quella radioattività torni a essere un problema?
"I radionuclidi del cesio emesso nell'esplosione della centrale di Chernobyl si ridurranno a un millesimo solo fra tre secoli", risponde Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace. "Oggi il 60 per cento di quella radioattività è ancora lì, nel terreno e nelle piante: il fumo degli incendi la rimette in circolazione, anche se con un effetto locale, a differenza di quanto avvenne nel 1986, quando la nube radioattiva si alzò per chilometri seminando il suo carico distruttivo in un'area enorme".

Quindi nel conto degli incendi russi dobbiamo mettere anche la contaminazione radioattiva?
" Una parte della nube di Chernobyl è stata rimessa in circolazione. E' un elemento che va ad aggravare un bilancio sanitario già critico, visto che si è parlato di un raddoppio della mortalità a Mosca a causa del fumo degli incendi. Sono aumentati in maniera consistente sia il particolato, creando problemi immediati alla respirazione, che elementi cancerogeni come il benzene".

Altri incendi minacciano le centrali nucleari.
"Non solo le centrali, anche gli altri impianti nucleari. Ad esempio quelli del centro atomico di Mayak, negli Urali, dove c'è un deposito a cielo aperto di scorie nucleari in cui sono stoccate 40 tonnellate di plutonio".

Qual è il rischio?
"Ci sono vari livelli di rischio. Supponiamo ad esempio che le fiamme colpiscano solo le linee esterne di trasmissione della corrente elettrica, i trasformatori. Ebbene la centrale si troverebbe isolata e si dovrebbe procedere a un arresto rapido del reattore, una procedura che comporta sempre una certa dose di rischio".

E' già successo?
"E' successo proprio a Mayak il 3 settembre del 2000. Per venti minuti fu interrotta la fornitura elettrica e lanciato il sistema di sicurezza basato su motori diesel. Quei motori erano in condizione di lavorare solo per 30 minuti, se il problema fosse durato più a lungo si sarebbe entrati in una situazione critica".

Un problema del genere potrebbe riguardare anche gli impianti che il governo Berlusconi vuole costruire in Italia?
"Nel nostro caso si parla di reattori epr per i quali è previsto un tetto di due minuti per circoscrivere un incendio. Quando guardiamo quello che sta succedendo in Russia e pensiamo che con i cambiamenti climatici andrà sempre peggio...."


(11 agosto 2010)

giovedì 29 luglio 2010

VERDI AP - FOTOVOLTAICO SUI TERRENI


FOTOVOLTAICO SUI TERRENI

I VERDI della Provincia di Ascoli Piceno in merito alla discussione apertasi nel nostro territorio sull’opportunità o meno di bloccare l’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni esprimono la loro opinione evidenziando che il grande pregio delle energie alternative è rappresentato dalla produzione diffusa: energia dove serve, quando serve e quanta ne serve. In questo modo si può scongiurare il rischio di veder realizzate grandi centrali turbogas, a carbone o, addirittura, nucleari finalizzate a produrre grandi quantità di energia da destinare a tutto il territorio nazionale, danneggiando l’economia e l’ambiente del comune che le ospita. Secondo noi il “piccolo ma diffuso”, oltre ad essere più conveniente e meno impattante, risolverebbe il problema della dispersione energetica che rappresenta il grave handicap delle grosse centrali.
In forza di tale principio le amministrazioni locali dovrebbero tutte dotarsi di un Piano Energetico Comunale in forza del quale determinare il proprio fabbisogno energetico e sulla base di questo individuare le linee di sviluppo delle energie rinnovabili privilegiando la copertura dei tetti, dei capannoni, delle aree parcheggio e determinando una percentuale massima di terreni incolti da destinare alla produzione di energia, avendo cura di individuare le aree che hanno il minor impatto possibile sulle nostre colline. Il tutto con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza energetica. Per comprendere meglio la portata del problema, basti pensare che limitando la percentuale di terreni occupabili all’1% del totale si otterrebbe una produzione di energia sufficiente a rispettare gli obiettivi fissati dalla Comunità Europea.
Pertanto la soluzione non è rendere difficile la vita alle imprese che operano nel settore approvando delibere che pongono limiti di potenza, o introducono costi esorbitanti per l’istruzione delle pratiche, che hanno come unico risultato quello di allungare i tempi di approvazione e di danneggiare un settore in grande sviluppo che nella nostra provincia continua a creare opportunità di lavoro e di sviluppo sostenibile. Al contrario se si vuole evitare che le nostre colline siano occupate indiscriminatamente da impianti fotovoltaici, ogni comune attraverso il Piano Energetico Comunale deve preventivamente quantificare i propri consumi e successivamente indirizzare gli investimenti del privato incentivando le installazioni sui tetti degli edifici pubblici e privati, dei capannoni industriali, sulle aree parcheggio e, da ultimo, individuando la percentuale massima di terreni incolti occupabili. Le procedure di approvazione di impianti che rispettano le linee fissate dal Piano Energetico dovranno essere semplificate in modo da garantire al privato la certezza dell’investimento e al comune il raggiungimento in tempi rapidi degli obiettivi fissati nel Piano.
Solo attuando politiche energetiche che mirano all’autosufficienza attraverso la diffusione delle energie rinnovabili si potrà con maggiore forza opporsi alla creazione di grandi centrali inquinanti dimostrando che nel nostro territorio non vi è necessità.

martedì 27 luglio 2010

Verdi Provinciali Casciati passa il testimone: Roberto Capriotti nuovo Coordinatore


COMUNICATO STAMPA

San Benedetto del Tronto – Roberto Capriotti e' il nuovo Coordinatore dei Verdi di San Benedetto del Tronto, è' stato eletto all'unanimità nell'ultima riunione.
Capriotti subentra nell'incarico di Coordinatore a Paola Casciati, che in questi anni ha svolto con passione e competenza questo delicato ruolo, ottenendo ottimi risultati, in particolare l'elezione dopo quindici anni di un consigliere e di un assessore dei Verdi nel Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto e la creazione di un coordinamento intercomunale che coinvolge i Verdi di San Benedetto del Tronto, di Grottammare, di Monteprandone, di Cupra Marittima, di Stella di Monsampolo, di Pagliare, di Ripatransone, di Castel di Lama e di Offida, creando una rete attiva sul territorio che ha permesso di raggiungere importanti obiettivi alle ultime elezioni regionali e alle precedenti provinciali, senza dimenticare l'elezione del vicesindaco di Monteprandone, Romano Speca, e dell'assessore ai servizi sociali di Grottammare, Daniele Mariani.

sabato 17 luglio 2010

San Benedetto fotovoltaica: in arrivo impianti per 500 abitazioni (da Rivieraoggi.it)

Canducci e Gaspari alla presentazione dell'iniziativa della EnerVenti
MultimediaGuarda tutte le foto (1) CorrelatiLa società Ener20 effettuerà sopralluoghi nelle case di chi volesse munirsi di pannelli solari. Nessuna spesa prevista ed un risparmio in bolletta che toccherebbe il 70%. Gaspari soddisfatto: «Ottima iniziativa. L’alternativa è diventare Hamish…»


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Trasformare le case da centri di consumo a punti di produzione di energia. E’ il desiderio, nemmeno troppo utopico, della società Ener20 che nei prossimi mesi fornirà impianti fotovoltaici per tetti di 500 abitazioni sambenedettesi.

Una scelta che avverrà solo su richiesta degli stessi residenti, alla quale seguirà un sopralluogo della ditta che intende così stimolare l’attenzione da parte del privato, in genere distaccato nell’affrontare l’argomento.

«Ciò accade – spiega l’assessore all’Ambiente, Paolo Canducci – perché l’installazione iniziale ha un costo corposo e l’ammortizzamento delle spese avviene solo dopo molti anni. In questo caso invece ci troviamo di fronte ad un’offerta completamente gratuita».

L’unico sforzo dei cittadini interessati sarà infatti quello di annullare il precedente contratto con l’azienda di riferimento per l’energia elettrica e passare alla stessa Enerventi, con la quale verrà sottoscritto un nuovo abbonamento.

«La società gestirà l’apparecchiatura e non verrà chiesto un euro – spiega il responsabile della Ener20 Gianluca Lancellotti, affiancato dai collaboratori Manuele Saccari e Claudio Riccucci – mentre dalla bolletta si ricaverà un risparmio del 70%, al netto delle tasse e delle imposte. Nei condomini bisognerà ovviamente raggiungere l’accordo all’unanimità».

Per quel che riguarda il montaggio degli specchi, questo sarà affidato esclusivamente ad imprese locali: «La grande valenza dell’iniziativa – prosegue Canducci – combacia con la grossa incidenza che avrà sull’economia del territorio».

«San Benedetto sta crescendo – ha dichiarato soddisfatto il sindaco Gaspari – e piano piano si sta cercando di incrementare la cultura nell’ambiente. L’utilizzo dei tetti è meno impattante di quello delle campagne. Certo è però che se non si vuole il Nucleare, questa è l’unica altra possibilità di soluzione. L’alternativa ulteriore sarebbe quella di diventare degli Hamish…».

Per informazioni e contattare l’Ener20, chiamare il 331/1538600 o il 338/9192245.

martedì 13 luglio 2010

CARDOGNA: CRISI DELLA CANTIERISTICA, SALVIAMO L’OCCUPAZIONE E L’AMBIENTE

COMUNICATO STAMPA

Il Consigliere regionale dei Verdi Cardogna rilancia il progetto delle autostrade del mare per salvare i posti di lavoro e l’ambiente

Adriano Cardogna, consigliere regionale dei Verdi interviene in merito al grave problema che ha colpito il cantiere dorico affermando la necessità di un’azione forte nei confronti del Governo per affrontare e risolvere quanto prima il problema.
“Nell’esprimere la mia vicinanza e la mia più ampia solidarietà ai lavoratori del cantiere di Ancona, - sottolinea Cardogna in una nota - ringrazio il Presidente Spacca e tutti quanti stanno operando in favore di questo difficile problema. La crisi riguarda tutta la cantieristica a livello mondiale dopo che paesi più avanzati tecnologicamente hanno di fatto stravolto la produzione delle navi. In questa situazione appare anche opportuno, oltre ad una azione comune con tutte le altre realtà regionali e italiane interessate dalla crisi del settore, rilanciare il progetto delle “autostrade del mare”. Un progetto molto caro a noi Verdi perché oltre a rinvigorire la produzione della flotta mercantile con le dovute e vigenti norme di sicurezza, che oggi occupa solo il 20% della flotta generale, consentirà al nostro ambiente, martoriato dal trasporto su gomma, di essere maggiormente tutelato attraverso l’abbattimento delle emissioni di CO2”.
Il trasporto delle merci via acqua, infatti, oltre a presentare un alto rapporto qualità - prezzo consentirebbe di creare nuovi collegamenti commerciali a basso impatto ambientale e nuove opportunità di produzioni navali elemento essenziale per superare le attuali complessità del settore.
“Nei momenti di difficoltà la politica deve saper fare la sua parte. La crisi che coinvolge il cantiere navale di Ancona deve poter contare su tutto il nostro impegno di amministratori regionali affinché quanto deciso unanimemente oggi in Consiglio regionale trovi la più rapida soluzione.”

domenica 11 luglio 2010

PAGANO LE RINNOVABILI (dal sito www.verdi.it)

Parziale dietrofront del governo sulla norma che penalizza le energie pulite. Ferrante, Pd: «La toppa è
peggio del buco. Occorre aumentare la quota di acquisto di certificati verdi da parte dei produttori inquinanti»




Mentre con una mano il governo presenta a Bruxelles il Piano d’azione nazionale per ottemperare agli obblighi comunitari nella promozione delle fonti rinnovabili, con l’altra toglie risorse al comparto. Questo, in sintesi, il punto su cui si condensano le critiche di ambientalisti e ope-ratori, in particolare contro l’articolo 45 della manovra, modifi- cato ieri ma ancora penalizzante per un settore che lo scorso anno ha registrato investimenti per oltre 10 miliardi. L’emendamento introdotto dal relatore della manovra in commissione Bilancio al Senato, antonio azzolini, prevede infatti a riduzione del 30% del budget a disposizione del Gse per il riacquisto dei certificati verdi (prima la norma prevedeva l’abolizione totale dell’obbligo di riacquisto).


Con la modifica i certifi- cati ritorneranno al mercato elettrico con na conseguente corsa al ribasso e oscillazione dei titoli. Uno scenario preoccupante che ovviamente ha mobilitato tutti, confermato anche dalle valutazione fatte dal centro studi della althesys (società di consulenza a livello mondiale) che ugli effetti della manovra ha addirittura parlato di «ricadute drammatiche e blocco dello sviluppo del comparto ». Un taglio «così deciso e imprevisto (oltre che di fatto retroattivo) - ha denunciato - introduce elementi di insicurezza per le imprese e rischia di bloccare gli investimenti, e condiziona l’andamento dei titoli delle rinnovabili in Borsa.
L’incertezza politica e la manovra finanziaria compromettono lo sviluppo di un settore in crescita nonostante la crisi economica internazionale. I dati stimati nel primo Irex annual Report del centro studi riportano per il biennio 2008-2009 - sottolinea ancora althesys - investimenti in impianti per 6,5 miliardi di euro, pari a 4.127 MW. Ma la crescita dell’industria delle rinnovabili che porta un beneficio netto per l’Italia compreso tra 24 e 27 miliardi di euro e un indotto occupazionale tra 72mila e 86mila nuovi posti di lavoro, è ora a forte rischio». «non ci sono scorciatoie - è stata la reazione di Francesco Ferrante, senatore e responsabile delle politiche per i cambiamenti climatici del Pd - anche l’ultimo emendamento è una toppa peggiore del buco. O si cancella l’articolo 45, come abbiamo chiesto fin dall’inizio della discussione di questa manovra, rimandando a un confronto più organico e approfondito sul sistema di incentivazione delle rinnovabili, oppure si aumenta la quota d’obbligo di acquisto di certificati verdi da parte dei produttori di energia da fonti fossili in modo da trasferire i costi dal cittadino alle imprese più inquinanti». «Con il taglio al fondo per i certificati verdi sarà dif- ficile raggiungere gli obiettivi del Pacchetto Ue energia e clima - ha invece avvertito il leader dei Verdi, angelo Bonelli -. Si affonda un comparto su cui gli altri Paesi europei e gli Usa investono per creare nuovi posti di lavoro. Invece di aggredire o sviluppo delle energie del futuro, il governo Berlusconi deve tagliare la spesa per i nuovi armamenti che ha ormai raggiunto i 42 miliardi di euro».

Giuliano Rosciarelli
TERRA

giovedì 8 luglio 2010

Canducci rassicura: «La foce dell'Albula è balneabile»

(da il segnale.it)


SAN BENEDETTO - Non sarà stato fra i torrenti nominati nella "black list" di Goletta Verde ma l'Albula non è sicuramente un bello spettacolo.
Fosse solo un problema visivo ci si potrebbe girare dall'altra parte ma purtroppo, ci confidano alcuni abitanti della zona di via Piemonte e via Montello, è il cattivo odore che si leva il vero fastidio.
Un problema di cui anche il sindaco e l'assessore all'Ambiente Paolo Canducci si sono resi conto. «Effettivamente un problema c'è, - afferma l'assessore - ma è dovuto ai troppi giorni senza pioggia che impediscono il solito scorrere delle acque e quindi generano un ristagno che crea cattivi odori. Comunque abbiamo già avvisato la Picenambiente che provvederà a rimuovere i liquami. La situazione interna del torrente - prosegue Canducci - non deve però preoccupare quanti sono soliti frequentare la spiaggia adiacente la foce perché, dagli ultimi rilevamenti effettuati dall'Arpam, si evince che il mare è assolutamente pulito e balneabile».
Sempre Canducci ha espresso soddisfazione per il fatto che il fiume Tronto quest'anno non sia stato segnalato da Goletta Verde fra i 7 fiumi inquinati delle Marche:«Siamo contenti di questo dato, visto che l'anno scorso abbiamo avuto il divieto di balneazione in tutta la zona Sentina, ma non possiamo cullarci sugli allori perché i fiumi sono molto difficili da tenere sotto controllo in tutto il loro corso. Inoltre c'è ancora tanto da fare per quanto riguarda i depuratori, ad esempio Ascoli non riesce a depurare se non il 60% delle acque reflue».

venerdì 2 luglio 2010

Aumento pedaggio al casello e federalismo demaniale, la rabbia dei Verdi


SAN BENEDETTO – Increduli e arrabbiati, così si sono mostrati i Verdi questa mattina, 1º luglio, in conferenza. Due gli argomenti che il coordinatore provinciale del Sole che ride, Paolo Canducci e il capogruppo Andrea Marinucci hanno voluto portare all’attenzione della stampa.

Il primo riguarda il decreto legislativo sul federalismo demaniale che trasferisce alle autonomie locali gran parte dei beni del demanio: immobili, spiagge, laghi e fiumi.

«Noi siamo molto preoccupati -dichiara Canducci- perché con questa manovra si lascia un’eccessiva discrezionalità alle amministrazioni. Questa nuova normativa autorizza infatti una vera e propria speculazione edilizia, poiché i beni possono essere venduti senza alcun vincolo, anche con una variante urbanistica».

«La nostra amministrazione – prosegue il coordinatore dei Verdi – non ha alcuna intenzione di fare un uso distorto di questi beni. Ma il nostro mandato finirà nel 2011, il problema si porrà con chi verrà dopo, che potrà essere tentato di mettere in vendita delle aree importanti per la città».

«Per questo – conclude Canducci – ci mobiliteremo attuando accurate verifiche presso l’Ufficio Urbanistica al fine di riuscire a porre o a rafforzare vincoli importanti, per essere sicuri di non perdere zone fondamentali della città quando lo Stato ci affiderà dei beni demaniali».

L’altra nota dolente dei Verdi riguarda invece l'aumento del pedaggio del casello autostradale di San Benedetto.

«Siamo allarmati per questa situazione – dichiara l’assessore Canducci – e chiederemo in Giunta al sindaco e alla segretaria di fare un ricorso congiunto con altri enti a questa normativa».

«La nostra preoccupazione in questo caso è duplice. Da un punto di vista economico questa decisione colpirà in maniera più tangibile i ceti più deboli, come i pendolari o gli autotrasportatori, mentre da un punto di vista ambientale, questo assurdo rincaro comporterà un intasamento delle strade: chi deve arrivare a San Benedetto preferirà infatti uscire a Grottammare o a Val Vibrata, raggiungendo la nostra città utilizzando la statale».

«La nostra intenzione in seguito a questo ennesimo provvedimento iniquo del Governo Berlusconi – conclude Canducci – è quella di tentare un ricorso oppure di chiedere il declassamento dell'Ascoli-mare, facendola passare da raccordo autostradale a superstrada, evitando così di pagare il pedaggio».

Contro questo rincaro si è espresso, sempre nella giornata di oggi, anche il presidente della Provincia di Ascoli, Piero Celani, che ha dichiarato: «Riguardo alla questione pedaggio, avevamo già interessato il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli fin dalle prime indiscrezioni circolate su questo provvedimento della Finanziaria. Proprio in forza delle nostre richieste, abbiamo ottenuto un incontro al Ministero per la prossima settimana a Roma con l’obiettivo di affrontare il problema e trovare le modalità più opportune per non ricorrere a un provvedimento che andrebbe a gravare ulteriormente su un territorio, come il Piceno, già pesantemente penalizzato da una grave crisi economica».

Anche Carrabs contro Perazzoli: «Operatori turistici spaccati, l'erosione non è colpa mia»

(da Sambenedetto Oggi)
L'ex assessore regionale alla Difesa della Costa, tirato in ballo nei giorni scorsi, risponde al consigliere regionale: «Gli auguro di portare a San Benedetto i fondi che ho portato io nel mio mandato»

ANCONA - Gianluca Carrabs non ci sta ad essere additato come responsabile di una "perdita di tempo" nella lotta all'erosione marina. Il neo consigliere regionale Pd, Paolo Perazzoli, nei giorni scorsi ha fatto un bilancio delle politiche di difesa della costa negli anni passati, criticando l'esponente dei Verdi in quanto la Regione ha preferito fare i ripascimenti di sabbia piuttosto che innalzare le scogliere sul lungomare nord sambenedettese.

Carrabs afferma: «Con grande sorpresa ho letto le parole del neo Consigliere regionale Perazzoli, che nei miei cinque anni da assessore ho avuto modo di incontrare spesso e ogni volta mi ha rappresentato con cortesia e rispetto le istanze dei balneatori ringraziandomi più volte per l'attenzione e l'impegno mostrato. Inoltre tutti gli interventi che il mio assessorato ha effettuato a San Benedetto del Tronto sono stati preventivamente condivisi con il sindaco Gaspari, che notoriamente ha un ottimo rapporto con Perazzoli, avendo ricoperto anche il ruolo di vicesindaco nella sua giunta. Non vorrei che le parole del Consigliere regionale più che rivolte al sottoscritto siano rivolte al sindaco Gaspari in vista delle elezioni comunali del 2011».

Nello specifico l'ex assessore regionale dei Verdi aggiunge, con una nota di critica anche alla realtà imprenditoriale sambenedettese: «Per quanto riguarda il problema dell'erosione, in più occasioni sono venuto a San Benedetto ad incontrare gli operatori turistici e ogni volta ho trovato una forte spaccatura, tra gestori di stabilimenti e albergatori, e non è certo colpa della Regione se i vari rappresentanti delle categorie, tra i quali c'era anche Perazzoli per la Confesercenti, non sono in grado di fare sintesi per la risoluzione dei loro problemi. Comunque è finito il tempo delle parole, delle scuse e della campagna elettorale, il Consigliere regionale Perazzoli ha davanti a sé un impegno di cinque anni e già dal prossimo bilancio regionale dovrà impegnarsi per ottenere finanziamenti per la città di San Benedetto e gli auguro di riuscire a fare meglio di quanto fatto dal mio assessorato». E poi snocciola le cifre: «770mila euro per la messa in sicurezza delle grotte sotterranee del Paese Alto; un milione per il ripascimento e il dragaggio del porto; 160mila euro per la messa in sicurezza dell'area Cerboni; 60mila euro per la realizzazione della pista atletica coperta».

mercoledì 30 giugno 2010

Carrabs: «Per San Benedetto 2 milioni di finanziamenti regionali grazie al mio lavoro»


(da_ilsegnale.it)

L’ex assessore regionale dei Verdi Gianluca Carrabs replica con stupore al consigliere Pd Paolo Perazzoli

ANCONA - 770mila euro per la messa in sicurezza del Paese Alto; 1 milione per il ripascimento e il dragaggio del porto; 160mila per la messa in sicurezza dell’area Cerboni; 60mila euro per la realizzazione della pista d’atletica coperta.

Non stiamo dando cifre a caso. Sono i numeri fornitici dall’ex assessore regionale Gianluca Carrabs per dimostrare il suo impegno verso il territorio sambenedettese e rispondere alle accuse di “scarsa efficienza” mosse nei suoi confronti dal neoconsigliere regionale del Pd Paolo Perazzoli.

«Con grande sorpresa – afferma Carrabs - ho letto le parole di Perazzoli, che nei miei cinque anni da assessore ho avuto modo di incontrare spesso e ogni volta mi ha rappresentato con cortesia e rispetto le istanze dei balneatori ringraziandomi più volte per l'attenzione e l'impegno mostrato».

«Inoltre – precisa ancora l’ex membro della prima giunta Spacca - tutti gli interventi che il mio assessorato ha effettuato a San Benedetto del Tronto sono stati preventivamente condivisi con il sindaco Gaspari, che notoriamente ha un ottimo rapporto con Perazzoli, avendo ricoperto anche il ruolo di vicesindaco nella sua giunta».

E qui arriva una vera e propria stoccata verso l’amministrazione sambenedettese: «Non vorrei – fa intendere Carrabs - che le parole del consigliere regionale più che rivolte al sottoscritto siano rivolte al sindaco Gaspari in vista delle elezioni comunali del 2011».

Entrando poi nel merito del problema “erosione della costa” l’ex titolare dell’assessorato all’Ambiente puntualizza: «Per quanto riguarda questa problematica, in più occasioni sono venuto a San Benedetto a incontrare gli operatori turistici e ogni volta ho trovato una forte spaccatura, tra gestori di stabilimenti e albergatori, e non è certo colpa della Regione se i vari rappresentanti delle categorie, tra i quali c'era anche Perazzoli per la Confesercenti, non sono in grado di fare sintesi per la risoluzione dei loro problemi».

«Comunque – conclude l'esponente dei Verdi - è finito il tempo delle parole, delle scuse e della campagna elettorale, il consigliere regionale Perazzoli ha davanti a sé un impegno di cinque anni e già dal prossimo bilancio regionale dovrà impegnarsi per ottenere finanziamenti per la città di San Benedetto e gli auguro di riuscire a fare meglio di quanto fatto dal mio assessorato».

Ass.Volontariato "L'amico fedele"



L'associazione di volontariato onlus l'amico fedele nasce nell'aprile del 2006 con l'obiettivo principale di sensibilizzare la cittadinanza alle problematiche del mondo-animale, in particolar modo alla realtà del canile e del randagismo (felino e canino).

Ad oggi ci occupiamo prioritariamente di: ADOZIONI di cani e gatti abbandonati, casi di MALTRATTAMENTO, VOLONTARIATO AL CANILE, ORGANIZZAZIONE DI EVENTI PUBBLICI DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE.
Se vuoi diventare volontario, contattaci per saperne di più
Clicca sul logo a destra per vedere il sito

lunedì 28 giugno 2010

Il progetto EcoPatente 2010 ha ottenuto il patrocinio di vari Ministeri

Il progetto EcoPatente 2010 ha ottenuto il patrocinio del Ministero della Gioventù, del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, mentre è in attesa di ottenere quelli del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. L'iniziativa, promossa da Legambiente in collaborazione con Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite e Consulenti Automobilistici) ha come main partner FIAT e come partners Bosch, Magneti Marelli e Eni.

Il progetto nasce da un'idea di CAA group srl e si rivolge ai giovani futuri automobilisti con i seguenti obiettivi: a) Creare consapevolezza sul tema del rispetto dell'ambiente e del risparmio energetico. b) Diffondere informazioni sull'utilizzo intelligente, corretto ed ecosostenibile dell'autovettura. c) Coinvolgere le Istituzioni in un progetto di alto profilo.

Dopo il successo della prima edizione che - da ottobre 2009 a febbraio 2010 - ha visto la partecipazione di 700 autoscuole e la consegna di 11.000 Ecopatenti, il progetto Ecopatente 2010 fa un ulteriore salto di qualità: da giugno 2010 a febbraio 2011, a tutti i patentandi (17/18 anni) che si iscriveranno ad un corso presso le Autoscuole italiane Confarca aderenti all'iniziativa sarà rilasciata una certificazione ai fini della valutazione di



crediti formativi nelle scuole superiori di secondo grado. Ad ogni autoscuola aderente verrà inviato un kit didattico per formare i ragazzi sulle regole basilari di conduzione dei mezzi nel rispetto dell'ambiente. I giovani futuri automobilisti, alla fine del corso, dovranno rispondere ad un questionario per acquisire l'EcoPatente. Se risponderanno correttamente alle domande, riceveranno l'EcoPatente e parteciperanno ad un concorso ad estrazione, che vedrà vincitori sia l'alunno che la Scuola guida.

giovedì 24 giugno 2010

BIODIVERSITA' MARINA


Cani in spiaggia, la Riviera pensa al turismo a quattro zampe (da ilsegnale.it)


GROTTAMMARE - "Cani da mare". Potrebbe essere questo il nuovo slogan delle nostre spiagge, aperte a nuove forme di turismo. In questo inizio di stagione balneare, nei consigli Comunali di Grottammare e San Benedetto, si pone l'attenzione sull'accesso in spiaggia degli amici a quatro zampe, su proposta dei due assessori "verdi" Daniele Mariani (Grottammare) e Paolo Canducci (San Benedetto).

Una novità per il settore turismo, di cui si parlerà nella prossima seduta consiliare, in programma giovedì sera, 24 giugno, a partire dalle ore 21 nella città Perla dell'Adriatico e il 1° luglio nell'assise sambenedettese.

Per quanto riguarda Grottammare, si tratta dell'istituzione di una porzione di spiaggia in cui sarà consentita la presenza dei cani, individuata a sud della foce del fiume Tesino. “Fido”, comunque, dovrà essere sempre accompagnato dal suo proprietario o detentore e tenuto al guinzaglio, nel rispetto delle norme in materia di conduzione dei cani.

La notizia figura nella proposta di modifica del regolamento sull’utilizzo del litorale marittimo, composta da una serie di adeguamenti necessari a conciliare lo svolgimento delle attività balneari con la sicurezza a mare, come per esempio l’individuazione dell’orario di apertura degli stabilimenti e altre misure di tutela, precedentemente di competenza delle capitanerie di porto ed ora spettanti agli enti locali.

Con una procedura simile, a San Benedetto si tenterà invece di dare la possibilità di accesso ai quattro zampe anche nelle ultime file degli stabilimenti balneari (concessionari permettendo) dato che una spiaggia libera per cani c'è già da tre anni, alla foce dell'Albula.

Intanto qualche chalet si è già attrezzato con una "Welcome dog zone": «Abbiamo deciso da quest'anno di accogliere anche gli animali domestici dei nostri clienti - ha spiegato Sandro Assenti titolare dello chalet "Da Andrea" - molti di loro amano i propri cani come figli e non vogliono separarsene nemmeno al mare, così in attesa di un regolamento che ne consenta l'accesso in spiaggia, mettiamo a disposizione negli spazi dello stabilimento ciotole per acqua e crocchette». Quindi, per favore, non chiamatela più vita da cani.

mercoledì 23 giugno 2010

Campagne fotovoltaiche, Donati propone restrizioni (da Sambenedetto Oggi)


L'assessore regionale all'Ambiente presenta proposta di legge al consiglio regionale: si escluderebbe la Valutazione di impatto ambientale solo per gli impianti a terra la cui potenza complessiva sia inferiore ai 200 kW. "Una risposta alle preoccupazioni delle associazioni agricole"

ANCONA - Su proposta dell’assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati, la Giunta regionale ha presentato al Consiglio una Proposta di legge che disciplina la procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) per gli impianti fotovoltaici a terra.

La produzione di energia da impianti fotovoltaici ha conosciuto una notevole diffusione sul territorio regionale, generando alcune ripercussioni negative per il paesaggio e per l’agricoltura.

In particolare, la diffusione non controllata degli impianti fotovoltaici su suolo agricolo comporta consumo di territorio, il potenziale utilizzo di diserbanti, la sottrazione di terreno produttivo (anche in aree di produzione vinicola e agroalimentare Doc e Docg), con la potenziale riduzione dei prodotti agricoli della filiera corta locale. Attualmente la maggior parte delle domande non è soggetta a procedura di Via, in quanto riguarda allestimenti con potenze inferiore ad 1 MW (limite previsto dalla legge nazionale). Il fenomeno ha destato forte preoccupazione, espressa dall’Anci Marche e da numerosi Comuni. Con la Proposta di legge avanzata dall’assessore Donati, si escluderebbe la Valutazione di impatto ambientale solo per gli impianti a terra la cui potenza complessiva sia inferiore ai 200 kW, a condizione che non generino comunque impatti cumulativi derivanti da più richiesta da aree contigue, anche non confinanti, che, nel loro complesso, superino tale soglia. La proposta tende a favorire, invece, gli impianti allestiti totalmente o parzialmente su edifici o su elementi di arredo urbano, per i quali non è richiesta la Valutazione di impatto ambientale. L’assessore Donati, nell’esprimere soddisfazione per la condivisione della proposta, auspica che venga “approvata in tempi rapidi dal Consiglio regionale, per dare una risposta alle preoccupazioni evidenziate da tanti amministratori locali e dalle stesse associazioni agricole”.