FOTOVOLTAICO SUI TERRENI
I VERDI della Provincia di Ascoli Piceno in merito alla discussione apertasi nel nostro territorio sull’opportunità o meno di bloccare l’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni esprimono la loro opinione evidenziando che il grande pregio delle energie alternative è rappresentato dalla produzione diffusa: energia dove serve, quando serve e quanta ne serve. In questo modo si può scongiurare il rischio di veder realizzate grandi centrali turbogas, a carbone o, addirittura, nucleari finalizzate a produrre grandi quantità di energia da destinare a tutto il territorio nazionale, danneggiando l’economia e l’ambiente del comune che le ospita. Secondo noi il “piccolo ma diffuso”, oltre ad essere più conveniente e meno impattante, risolverebbe il problema della dispersione energetica che rappresenta il grave handicap delle grosse centrali.
In forza di tale principio le amministrazioni locali dovrebbero tutte dotarsi di un Piano Energetico Comunale in forza del quale determinare il proprio fabbisogno energetico e sulla base di questo individuare le linee di sviluppo delle energie rinnovabili privilegiando la copertura dei tetti, dei capannoni, delle aree parcheggio e determinando una percentuale massima di terreni incolti da destinare alla produzione di energia, avendo cura di individuare le aree che hanno il minor impatto possibile sulle nostre colline. Il tutto con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza energetica. Per comprendere meglio la portata del problema, basti pensare che limitando la percentuale di terreni occupabili all’1% del totale si otterrebbe una produzione di energia sufficiente a rispettare gli obiettivi fissati dalla Comunità Europea.
Pertanto la soluzione non è rendere difficile la vita alle imprese che operano nel settore approvando delibere che pongono limiti di potenza, o introducono costi esorbitanti per l’istruzione delle pratiche, che hanno come unico risultato quello di allungare i tempi di approvazione e di danneggiare un settore in grande sviluppo che nella nostra provincia continua a creare opportunità di lavoro e di sviluppo sostenibile. Al contrario se si vuole evitare che le nostre colline siano occupate indiscriminatamente da impianti fotovoltaici, ogni comune attraverso il Piano Energetico Comunale deve preventivamente quantificare i propri consumi e successivamente indirizzare gli investimenti del privato incentivando le installazioni sui tetti degli edifici pubblici e privati, dei capannoni industriali, sulle aree parcheggio e, da ultimo, individuando la percentuale massima di terreni incolti occupabili. Le procedure di approvazione di impianti che rispettano le linee fissate dal Piano Energetico dovranno essere semplificate in modo da garantire al privato la certezza dell’investimento e al comune il raggiungimento in tempi rapidi degli obiettivi fissati nel Piano.
Solo attuando politiche energetiche che mirano all’autosufficienza attraverso la diffusione delle energie rinnovabili si potrà con maggiore forza opporsi alla creazione di grandi centrali inquinanti dimostrando che nel nostro territorio non vi è necessità.
I VERDI della Provincia di Ascoli Piceno in merito alla discussione apertasi nel nostro territorio sull’opportunità o meno di bloccare l’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni esprimono la loro opinione evidenziando che il grande pregio delle energie alternative è rappresentato dalla produzione diffusa: energia dove serve, quando serve e quanta ne serve. In questo modo si può scongiurare il rischio di veder realizzate grandi centrali turbogas, a carbone o, addirittura, nucleari finalizzate a produrre grandi quantità di energia da destinare a tutto il territorio nazionale, danneggiando l’economia e l’ambiente del comune che le ospita. Secondo noi il “piccolo ma diffuso”, oltre ad essere più conveniente e meno impattante, risolverebbe il problema della dispersione energetica che rappresenta il grave handicap delle grosse centrali.
In forza di tale principio le amministrazioni locali dovrebbero tutte dotarsi di un Piano Energetico Comunale in forza del quale determinare il proprio fabbisogno energetico e sulla base di questo individuare le linee di sviluppo delle energie rinnovabili privilegiando la copertura dei tetti, dei capannoni, delle aree parcheggio e determinando una percentuale massima di terreni incolti da destinare alla produzione di energia, avendo cura di individuare le aree che hanno il minor impatto possibile sulle nostre colline. Il tutto con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza energetica. Per comprendere meglio la portata del problema, basti pensare che limitando la percentuale di terreni occupabili all’1% del totale si otterrebbe una produzione di energia sufficiente a rispettare gli obiettivi fissati dalla Comunità Europea.
Pertanto la soluzione non è rendere difficile la vita alle imprese che operano nel settore approvando delibere che pongono limiti di potenza, o introducono costi esorbitanti per l’istruzione delle pratiche, che hanno come unico risultato quello di allungare i tempi di approvazione e di danneggiare un settore in grande sviluppo che nella nostra provincia continua a creare opportunità di lavoro e di sviluppo sostenibile. Al contrario se si vuole evitare che le nostre colline siano occupate indiscriminatamente da impianti fotovoltaici, ogni comune attraverso il Piano Energetico Comunale deve preventivamente quantificare i propri consumi e successivamente indirizzare gli investimenti del privato incentivando le installazioni sui tetti degli edifici pubblici e privati, dei capannoni industriali, sulle aree parcheggio e, da ultimo, individuando la percentuale massima di terreni incolti occupabili. Le procedure di approvazione di impianti che rispettano le linee fissate dal Piano Energetico dovranno essere semplificate in modo da garantire al privato la certezza dell’investimento e al comune il raggiungimento in tempi rapidi degli obiettivi fissati nel Piano.
Solo attuando politiche energetiche che mirano all’autosufficienza attraverso la diffusione delle energie rinnovabili si potrà con maggiore forza opporsi alla creazione di grandi centrali inquinanti dimostrando che nel nostro territorio non vi è necessità.