giovedì 29 luglio 2010

VERDI AP - FOTOVOLTAICO SUI TERRENI


FOTOVOLTAICO SUI TERRENI

I VERDI della Provincia di Ascoli Piceno in merito alla discussione apertasi nel nostro territorio sull’opportunità o meno di bloccare l’installazione di pannelli fotovoltaici sui terreni esprimono la loro opinione evidenziando che il grande pregio delle energie alternative è rappresentato dalla produzione diffusa: energia dove serve, quando serve e quanta ne serve. In questo modo si può scongiurare il rischio di veder realizzate grandi centrali turbogas, a carbone o, addirittura, nucleari finalizzate a produrre grandi quantità di energia da destinare a tutto il territorio nazionale, danneggiando l’economia e l’ambiente del comune che le ospita. Secondo noi il “piccolo ma diffuso”, oltre ad essere più conveniente e meno impattante, risolverebbe il problema della dispersione energetica che rappresenta il grave handicap delle grosse centrali.
In forza di tale principio le amministrazioni locali dovrebbero tutte dotarsi di un Piano Energetico Comunale in forza del quale determinare il proprio fabbisogno energetico e sulla base di questo individuare le linee di sviluppo delle energie rinnovabili privilegiando la copertura dei tetti, dei capannoni, delle aree parcheggio e determinando una percentuale massima di terreni incolti da destinare alla produzione di energia, avendo cura di individuare le aree che hanno il minor impatto possibile sulle nostre colline. Il tutto con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza energetica. Per comprendere meglio la portata del problema, basti pensare che limitando la percentuale di terreni occupabili all’1% del totale si otterrebbe una produzione di energia sufficiente a rispettare gli obiettivi fissati dalla Comunità Europea.
Pertanto la soluzione non è rendere difficile la vita alle imprese che operano nel settore approvando delibere che pongono limiti di potenza, o introducono costi esorbitanti per l’istruzione delle pratiche, che hanno come unico risultato quello di allungare i tempi di approvazione e di danneggiare un settore in grande sviluppo che nella nostra provincia continua a creare opportunità di lavoro e di sviluppo sostenibile. Al contrario se si vuole evitare che le nostre colline siano occupate indiscriminatamente da impianti fotovoltaici, ogni comune attraverso il Piano Energetico Comunale deve preventivamente quantificare i propri consumi e successivamente indirizzare gli investimenti del privato incentivando le installazioni sui tetti degli edifici pubblici e privati, dei capannoni industriali, sulle aree parcheggio e, da ultimo, individuando la percentuale massima di terreni incolti occupabili. Le procedure di approvazione di impianti che rispettano le linee fissate dal Piano Energetico dovranno essere semplificate in modo da garantire al privato la certezza dell’investimento e al comune il raggiungimento in tempi rapidi degli obiettivi fissati nel Piano.
Solo attuando politiche energetiche che mirano all’autosufficienza attraverso la diffusione delle energie rinnovabili si potrà con maggiore forza opporsi alla creazione di grandi centrali inquinanti dimostrando che nel nostro territorio non vi è necessità.

martedì 27 luglio 2010

Verdi Provinciali Casciati passa il testimone: Roberto Capriotti nuovo Coordinatore


COMUNICATO STAMPA

San Benedetto del Tronto – Roberto Capriotti e' il nuovo Coordinatore dei Verdi di San Benedetto del Tronto, è' stato eletto all'unanimità nell'ultima riunione.
Capriotti subentra nell'incarico di Coordinatore a Paola Casciati, che in questi anni ha svolto con passione e competenza questo delicato ruolo, ottenendo ottimi risultati, in particolare l'elezione dopo quindici anni di un consigliere e di un assessore dei Verdi nel Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto e la creazione di un coordinamento intercomunale che coinvolge i Verdi di San Benedetto del Tronto, di Grottammare, di Monteprandone, di Cupra Marittima, di Stella di Monsampolo, di Pagliare, di Ripatransone, di Castel di Lama e di Offida, creando una rete attiva sul territorio che ha permesso di raggiungere importanti obiettivi alle ultime elezioni regionali e alle precedenti provinciali, senza dimenticare l'elezione del vicesindaco di Monteprandone, Romano Speca, e dell'assessore ai servizi sociali di Grottammare, Daniele Mariani.

sabato 17 luglio 2010

San Benedetto fotovoltaica: in arrivo impianti per 500 abitazioni (da Rivieraoggi.it)

Canducci e Gaspari alla presentazione dell'iniziativa della EnerVenti
MultimediaGuarda tutte le foto (1) CorrelatiLa società Ener20 effettuerà sopralluoghi nelle case di chi volesse munirsi di pannelli solari. Nessuna spesa prevista ed un risparmio in bolletta che toccherebbe il 70%. Gaspari soddisfatto: «Ottima iniziativa. L’alternativa è diventare Hamish…»


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Trasformare le case da centri di consumo a punti di produzione di energia. E’ il desiderio, nemmeno troppo utopico, della società Ener20 che nei prossimi mesi fornirà impianti fotovoltaici per tetti di 500 abitazioni sambenedettesi.

Una scelta che avverrà solo su richiesta degli stessi residenti, alla quale seguirà un sopralluogo della ditta che intende così stimolare l’attenzione da parte del privato, in genere distaccato nell’affrontare l’argomento.

«Ciò accade – spiega l’assessore all’Ambiente, Paolo Canducci – perché l’installazione iniziale ha un costo corposo e l’ammortizzamento delle spese avviene solo dopo molti anni. In questo caso invece ci troviamo di fronte ad un’offerta completamente gratuita».

L’unico sforzo dei cittadini interessati sarà infatti quello di annullare il precedente contratto con l’azienda di riferimento per l’energia elettrica e passare alla stessa Enerventi, con la quale verrà sottoscritto un nuovo abbonamento.

«La società gestirà l’apparecchiatura e non verrà chiesto un euro – spiega il responsabile della Ener20 Gianluca Lancellotti, affiancato dai collaboratori Manuele Saccari e Claudio Riccucci – mentre dalla bolletta si ricaverà un risparmio del 70%, al netto delle tasse e delle imposte. Nei condomini bisognerà ovviamente raggiungere l’accordo all’unanimità».

Per quel che riguarda il montaggio degli specchi, questo sarà affidato esclusivamente ad imprese locali: «La grande valenza dell’iniziativa – prosegue Canducci – combacia con la grossa incidenza che avrà sull’economia del territorio».

«San Benedetto sta crescendo – ha dichiarato soddisfatto il sindaco Gaspari – e piano piano si sta cercando di incrementare la cultura nell’ambiente. L’utilizzo dei tetti è meno impattante di quello delle campagne. Certo è però che se non si vuole il Nucleare, questa è l’unica altra possibilità di soluzione. L’alternativa ulteriore sarebbe quella di diventare degli Hamish…».

Per informazioni e contattare l’Ener20, chiamare il 331/1538600 o il 338/9192245.

martedì 13 luglio 2010

CARDOGNA: CRISI DELLA CANTIERISTICA, SALVIAMO L’OCCUPAZIONE E L’AMBIENTE

COMUNICATO STAMPA

Il Consigliere regionale dei Verdi Cardogna rilancia il progetto delle autostrade del mare per salvare i posti di lavoro e l’ambiente

Adriano Cardogna, consigliere regionale dei Verdi interviene in merito al grave problema che ha colpito il cantiere dorico affermando la necessità di un’azione forte nei confronti del Governo per affrontare e risolvere quanto prima il problema.
“Nell’esprimere la mia vicinanza e la mia più ampia solidarietà ai lavoratori del cantiere di Ancona, - sottolinea Cardogna in una nota - ringrazio il Presidente Spacca e tutti quanti stanno operando in favore di questo difficile problema. La crisi riguarda tutta la cantieristica a livello mondiale dopo che paesi più avanzati tecnologicamente hanno di fatto stravolto la produzione delle navi. In questa situazione appare anche opportuno, oltre ad una azione comune con tutte le altre realtà regionali e italiane interessate dalla crisi del settore, rilanciare il progetto delle “autostrade del mare”. Un progetto molto caro a noi Verdi perché oltre a rinvigorire la produzione della flotta mercantile con le dovute e vigenti norme di sicurezza, che oggi occupa solo il 20% della flotta generale, consentirà al nostro ambiente, martoriato dal trasporto su gomma, di essere maggiormente tutelato attraverso l’abbattimento delle emissioni di CO2”.
Il trasporto delle merci via acqua, infatti, oltre a presentare un alto rapporto qualità - prezzo consentirebbe di creare nuovi collegamenti commerciali a basso impatto ambientale e nuove opportunità di produzioni navali elemento essenziale per superare le attuali complessità del settore.
“Nei momenti di difficoltà la politica deve saper fare la sua parte. La crisi che coinvolge il cantiere navale di Ancona deve poter contare su tutto il nostro impegno di amministratori regionali affinché quanto deciso unanimemente oggi in Consiglio regionale trovi la più rapida soluzione.”

domenica 11 luglio 2010

PAGANO LE RINNOVABILI (dal sito www.verdi.it)

Parziale dietrofront del governo sulla norma che penalizza le energie pulite. Ferrante, Pd: «La toppa è
peggio del buco. Occorre aumentare la quota di acquisto di certificati verdi da parte dei produttori inquinanti»




Mentre con una mano il governo presenta a Bruxelles il Piano d’azione nazionale per ottemperare agli obblighi comunitari nella promozione delle fonti rinnovabili, con l’altra toglie risorse al comparto. Questo, in sintesi, il punto su cui si condensano le critiche di ambientalisti e ope-ratori, in particolare contro l’articolo 45 della manovra, modifi- cato ieri ma ancora penalizzante per un settore che lo scorso anno ha registrato investimenti per oltre 10 miliardi. L’emendamento introdotto dal relatore della manovra in commissione Bilancio al Senato, antonio azzolini, prevede infatti a riduzione del 30% del budget a disposizione del Gse per il riacquisto dei certificati verdi (prima la norma prevedeva l’abolizione totale dell’obbligo di riacquisto).


Con la modifica i certifi- cati ritorneranno al mercato elettrico con na conseguente corsa al ribasso e oscillazione dei titoli. Uno scenario preoccupante che ovviamente ha mobilitato tutti, confermato anche dalle valutazione fatte dal centro studi della althesys (società di consulenza a livello mondiale) che ugli effetti della manovra ha addirittura parlato di «ricadute drammatiche e blocco dello sviluppo del comparto ». Un taglio «così deciso e imprevisto (oltre che di fatto retroattivo) - ha denunciato - introduce elementi di insicurezza per le imprese e rischia di bloccare gli investimenti, e condiziona l’andamento dei titoli delle rinnovabili in Borsa.
L’incertezza politica e la manovra finanziaria compromettono lo sviluppo di un settore in crescita nonostante la crisi economica internazionale. I dati stimati nel primo Irex annual Report del centro studi riportano per il biennio 2008-2009 - sottolinea ancora althesys - investimenti in impianti per 6,5 miliardi di euro, pari a 4.127 MW. Ma la crescita dell’industria delle rinnovabili che porta un beneficio netto per l’Italia compreso tra 24 e 27 miliardi di euro e un indotto occupazionale tra 72mila e 86mila nuovi posti di lavoro, è ora a forte rischio». «non ci sono scorciatoie - è stata la reazione di Francesco Ferrante, senatore e responsabile delle politiche per i cambiamenti climatici del Pd - anche l’ultimo emendamento è una toppa peggiore del buco. O si cancella l’articolo 45, come abbiamo chiesto fin dall’inizio della discussione di questa manovra, rimandando a un confronto più organico e approfondito sul sistema di incentivazione delle rinnovabili, oppure si aumenta la quota d’obbligo di acquisto di certificati verdi da parte dei produttori di energia da fonti fossili in modo da trasferire i costi dal cittadino alle imprese più inquinanti». «Con il taglio al fondo per i certificati verdi sarà dif- ficile raggiungere gli obiettivi del Pacchetto Ue energia e clima - ha invece avvertito il leader dei Verdi, angelo Bonelli -. Si affonda un comparto su cui gli altri Paesi europei e gli Usa investono per creare nuovi posti di lavoro. Invece di aggredire o sviluppo delle energie del futuro, il governo Berlusconi deve tagliare la spesa per i nuovi armamenti che ha ormai raggiunto i 42 miliardi di euro».

Giuliano Rosciarelli
TERRA

giovedì 8 luglio 2010

Canducci rassicura: «La foce dell'Albula è balneabile»

(da il segnale.it)


SAN BENEDETTO - Non sarà stato fra i torrenti nominati nella "black list" di Goletta Verde ma l'Albula non è sicuramente un bello spettacolo.
Fosse solo un problema visivo ci si potrebbe girare dall'altra parte ma purtroppo, ci confidano alcuni abitanti della zona di via Piemonte e via Montello, è il cattivo odore che si leva il vero fastidio.
Un problema di cui anche il sindaco e l'assessore all'Ambiente Paolo Canducci si sono resi conto. «Effettivamente un problema c'è, - afferma l'assessore - ma è dovuto ai troppi giorni senza pioggia che impediscono il solito scorrere delle acque e quindi generano un ristagno che crea cattivi odori. Comunque abbiamo già avvisato la Picenambiente che provvederà a rimuovere i liquami. La situazione interna del torrente - prosegue Canducci - non deve però preoccupare quanti sono soliti frequentare la spiaggia adiacente la foce perché, dagli ultimi rilevamenti effettuati dall'Arpam, si evince che il mare è assolutamente pulito e balneabile».
Sempre Canducci ha espresso soddisfazione per il fatto che il fiume Tronto quest'anno non sia stato segnalato da Goletta Verde fra i 7 fiumi inquinati delle Marche:«Siamo contenti di questo dato, visto che l'anno scorso abbiamo avuto il divieto di balneazione in tutta la zona Sentina, ma non possiamo cullarci sugli allori perché i fiumi sono molto difficili da tenere sotto controllo in tutto il loro corso. Inoltre c'è ancora tanto da fare per quanto riguarda i depuratori, ad esempio Ascoli non riesce a depurare se non il 60% delle acque reflue».

venerdì 2 luglio 2010

Aumento pedaggio al casello e federalismo demaniale, la rabbia dei Verdi


SAN BENEDETTO – Increduli e arrabbiati, così si sono mostrati i Verdi questa mattina, 1º luglio, in conferenza. Due gli argomenti che il coordinatore provinciale del Sole che ride, Paolo Canducci e il capogruppo Andrea Marinucci hanno voluto portare all’attenzione della stampa.

Il primo riguarda il decreto legislativo sul federalismo demaniale che trasferisce alle autonomie locali gran parte dei beni del demanio: immobili, spiagge, laghi e fiumi.

«Noi siamo molto preoccupati -dichiara Canducci- perché con questa manovra si lascia un’eccessiva discrezionalità alle amministrazioni. Questa nuova normativa autorizza infatti una vera e propria speculazione edilizia, poiché i beni possono essere venduti senza alcun vincolo, anche con una variante urbanistica».

«La nostra amministrazione – prosegue il coordinatore dei Verdi – non ha alcuna intenzione di fare un uso distorto di questi beni. Ma il nostro mandato finirà nel 2011, il problema si porrà con chi verrà dopo, che potrà essere tentato di mettere in vendita delle aree importanti per la città».

«Per questo – conclude Canducci – ci mobiliteremo attuando accurate verifiche presso l’Ufficio Urbanistica al fine di riuscire a porre o a rafforzare vincoli importanti, per essere sicuri di non perdere zone fondamentali della città quando lo Stato ci affiderà dei beni demaniali».

L’altra nota dolente dei Verdi riguarda invece l'aumento del pedaggio del casello autostradale di San Benedetto.

«Siamo allarmati per questa situazione – dichiara l’assessore Canducci – e chiederemo in Giunta al sindaco e alla segretaria di fare un ricorso congiunto con altri enti a questa normativa».

«La nostra preoccupazione in questo caso è duplice. Da un punto di vista economico questa decisione colpirà in maniera più tangibile i ceti più deboli, come i pendolari o gli autotrasportatori, mentre da un punto di vista ambientale, questo assurdo rincaro comporterà un intasamento delle strade: chi deve arrivare a San Benedetto preferirà infatti uscire a Grottammare o a Val Vibrata, raggiungendo la nostra città utilizzando la statale».

«La nostra intenzione in seguito a questo ennesimo provvedimento iniquo del Governo Berlusconi – conclude Canducci – è quella di tentare un ricorso oppure di chiedere il declassamento dell'Ascoli-mare, facendola passare da raccordo autostradale a superstrada, evitando così di pagare il pedaggio».

Contro questo rincaro si è espresso, sempre nella giornata di oggi, anche il presidente della Provincia di Ascoli, Piero Celani, che ha dichiarato: «Riguardo alla questione pedaggio, avevamo già interessato il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli fin dalle prime indiscrezioni circolate su questo provvedimento della Finanziaria. Proprio in forza delle nostre richieste, abbiamo ottenuto un incontro al Ministero per la prossima settimana a Roma con l’obiettivo di affrontare il problema e trovare le modalità più opportune per non ricorrere a un provvedimento che andrebbe a gravare ulteriormente su un territorio, come il Piceno, già pesantemente penalizzato da una grave crisi economica».

Anche Carrabs contro Perazzoli: «Operatori turistici spaccati, l'erosione non è colpa mia»

(da Sambenedetto Oggi)
L'ex assessore regionale alla Difesa della Costa, tirato in ballo nei giorni scorsi, risponde al consigliere regionale: «Gli auguro di portare a San Benedetto i fondi che ho portato io nel mio mandato»

ANCONA - Gianluca Carrabs non ci sta ad essere additato come responsabile di una "perdita di tempo" nella lotta all'erosione marina. Il neo consigliere regionale Pd, Paolo Perazzoli, nei giorni scorsi ha fatto un bilancio delle politiche di difesa della costa negli anni passati, criticando l'esponente dei Verdi in quanto la Regione ha preferito fare i ripascimenti di sabbia piuttosto che innalzare le scogliere sul lungomare nord sambenedettese.

Carrabs afferma: «Con grande sorpresa ho letto le parole del neo Consigliere regionale Perazzoli, che nei miei cinque anni da assessore ho avuto modo di incontrare spesso e ogni volta mi ha rappresentato con cortesia e rispetto le istanze dei balneatori ringraziandomi più volte per l'attenzione e l'impegno mostrato. Inoltre tutti gli interventi che il mio assessorato ha effettuato a San Benedetto del Tronto sono stati preventivamente condivisi con il sindaco Gaspari, che notoriamente ha un ottimo rapporto con Perazzoli, avendo ricoperto anche il ruolo di vicesindaco nella sua giunta. Non vorrei che le parole del Consigliere regionale più che rivolte al sottoscritto siano rivolte al sindaco Gaspari in vista delle elezioni comunali del 2011».

Nello specifico l'ex assessore regionale dei Verdi aggiunge, con una nota di critica anche alla realtà imprenditoriale sambenedettese: «Per quanto riguarda il problema dell'erosione, in più occasioni sono venuto a San Benedetto ad incontrare gli operatori turistici e ogni volta ho trovato una forte spaccatura, tra gestori di stabilimenti e albergatori, e non è certo colpa della Regione se i vari rappresentanti delle categorie, tra i quali c'era anche Perazzoli per la Confesercenti, non sono in grado di fare sintesi per la risoluzione dei loro problemi. Comunque è finito il tempo delle parole, delle scuse e della campagna elettorale, il Consigliere regionale Perazzoli ha davanti a sé un impegno di cinque anni e già dal prossimo bilancio regionale dovrà impegnarsi per ottenere finanziamenti per la città di San Benedetto e gli auguro di riuscire a fare meglio di quanto fatto dal mio assessorato». E poi snocciola le cifre: «770mila euro per la messa in sicurezza delle grotte sotterranee del Paese Alto; un milione per il ripascimento e il dragaggio del porto; 160mila euro per la messa in sicurezza dell'area Cerboni; 60mila euro per la realizzazione della pista atletica coperta».