sabato 11 giugno 2011

VERDI DI S. BENEDETTO: APPELLO AL REFERENDUM



SAN BENEDETTO DEL TRONTO


"Guardare attraverso non è come guardare dentro". L'umanoide con la
finestra aperta sul cuore è il simbolo di un'umanità che rischia
l'omologazione, l'anonimato ma che, nonostante tutto, non rinuncia alla
propria irripetibile unicità. E così l'essere umano apre il suo cuore
al mondo, invita il prossimo a guardare nel profondo dell'animo di
ciascuno mentre il ramo con le foglie che tiene in mano è il simbolo
della vita, della speranza che non muore.
E così, con questo sfondo oggi, i Verdi di San Benedetto capitanati da
Paolo Canducci insieme ai Verdi Pino Parmegiani, Fabio Flaiani,
Mariachiara Rossi, Daniele Mariani, Roberto Capriotti, Andrea Marinucci ed
altri, hanno manifestato distribuendo volantini informativi, in pieno
centro durante il consueto mercato, per spiegare ai cittadini
l’importanza di andare a votare e mettere 4 croci sul sì.
“I quesiti oggetto del prossimo Referendum di domenica 12 e lunedì 13
giugno – afferma Andrea Marinucci - attengono a questioni di importanza
primaria non solo per l’oggi ma soprattutto per il domani; con il voto
gli elettori devono essere coscienti che sceglieranno non solo per loro ma
anche per i loro figli ed i loro nipoti. I cittadini – continua - sono
chiamati a decidere, infatti, se il futuro energetico italiano debba
avvenire attraverso l’uso delle centrali nucleari o attraverso forme di
energia pulita; sono chiamati a decidere se l’acqua deve rimanere un
bene pubblico o se invece diventerà patrimonio in mani di privati ed
ancora si deciderà anche sul legittimo impedimento; cioè c’è in
discussione anche il primato della giustizia e l’abbattimento di
privilegi per le massime Autorità istituzionali (Presidente del Consiglio
e Ministri). E’ questo quello che vogliamo?Noi Verdi voteremo sì per
dire no a questi scempi”
“La via di uscita dalla crisi energetica - incalza il responsabile dei
Verdi della provincia, Paolo Canducci - è quella del risparmio,
efficienza energetica e sviluppo delle energie rinnovabili: solare,
eolica, idroelettrica, geotermica e altre minori. Non si tratta di un
ripiego, ma di una strada sicura che dobbiamo aprire e che sarà
progressivamente ampliata dalle prossime generazioni.”
“La sicurezza delle centrali nucleari non è garantita - sottolinea il
segretario cittadino Roberto Capriotti – restano poi non risolti, i
problemi del trasporto dei materiali fissili e quelli della conservazione
nei secoli delle scorie radioattive. In un Paese come il nostro, con un
territorio in gran parte idrogeologicamente dissestato e congestionato di
inquinamenti e per di più fitto di insediamenti urbani e costellato di
tesori storici, artistici e paesistici, è il ciclo nucleare nel suo
insieme che presenta rischi e pericoli inaccettabili e che deve quindi
essere scartato; neppure come soluzione di emergenza l’alternativa
nucleare ha titoli per essere considerata prioritaria”.
“Come VERDI siamo stati attivi – conclude Canducci - nel movimento
contro il nucleare già dal 1987, quando ci fu il referendum che decretò
il NO al nucleare in Italia. Ora siamo di nuovo per le strade per spiegare
le ragioni del sì: il referendum non è una scelta di schieramento
politico ma è un voto utile al nostro futuro. Votare sì, significa
gridare un forte no alla privatizzazione dell’acqua e significa
contrastare le ipotesi di realizzazione di centrali nucleari. Occorre una
grande mobilitazione, l’impegno di tutti, è un appuntamento decisivo in
un momento fondamentale; anche l’umanoide in centro andrà a votare
sì”.

NOTA:
Oltre al fatto che Francia, Germania, Svizzera, ed altri paesi hanno
dichiarato che entro il 2025 chiuderanno tutte le centrali nucleari, anche
gli oncologi italiani, con un appello del 4 Giugno 2011 dal congresso Asco
di Chicago, il più importante incontro mondiale di oncologia, si
schierano compatti, sotto il profilo tecnico e non politico, contro il
nucleare ed invitano a votare si' al referendum del 12 e 13 giugno. "Il
nucleare e' la cosa piu' cancerogena che esista - sottolinea il presidente
dell'Aiom Carmelo Iacono - e non e' controllabile, come ha dimostrato
Fukushima". Per gli oncologi, insomma, non ci sono dubbi: "Troppi rischi
per giustificare i benefici. Anche perche' non rischia solo chi e' vicino
alla centrale nel caso, come abbiamo visto non improbabile, di incidente:
pensiamo al mare, ai pesci, e quindi alla catena alimentare, le
coltivazioni. Gia' la battaglia contro i tumori e' dura, non ci sembra
proprio il caso di aumentare ulteriormente i rischi, e che rischi”.

venerdì 27 maggio 2011

STOP Erosione fascia costiera Riserva SENTINA
















Cardogna (Verdi): “Stop all'erosione della fascia costiera della Sentina
Presentata la mozione in Consiglio regionale delle Marche


Il consigliere Adriano Cardogna, Capogruppo dei Verdi all'Assemblea Legislativa delle Marche, ha presentato oggi una mozione dal titolo: “STOP Erosione fascia costiera Riserva SENTINA” con la quale impegna il Presidente della Regione Marche e tutta la Giunta regionale affinché stanzi risorse proprie per il finanziamento e/o cofinanziamento di interventi di difesa morbida per il mantenimento e la conservazione del litorale sambenedettese, si attivi presso il Ministero dell'Ambiente per reperire altri fondi necessari ad intervenire secondo indirizzi compatibili con le caratteristiche ambientali dell'area ed infine affinché intervenga presso le istituzioni abruzzesi perché la previsione del prolungamento del pennello di Martinsicuro sia supportata da studi, analisi e verifiche che debbono necessariamente comprende il territorio della Sentina, in quanto la realizzazione del progetto comporterebbe inevitabilmente un grave danno alla stabilità della linea di costa antistante la Riserva regionale, alterando il valore dell'ecosistema e del paesaggio.
“Negli ultimi 50 anni – sottolinea Cardogna – la linea di costa è penetrata di circa 120 metri, con una perdita complessiva di 22 ettari di territorio, dal 1999 al 2008 la perdita media annua registrata è stata di un volume di sabbia pari a 45mila metri cubi. L’Ispra prevede per i prossimi 30 anni un ulteriore arretramento di 60 metri che provocherebbe la perdita di due casolari di valenza storico-architettonica”.
“Si dovranno – continua il capogruppo Verdi – reperire i fondi necessari per intervenire secondo le linee guida e la progettualità predisposta dall’Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nell’attività di ricerca per la salvaguardia della fascia costiera prospiciente la riserva Sentina”.
“La richiesta – sottolinea Canducci, assessore all'ambiente del comune di San Benedetto del Tronto – tiene conto di una serie di fattori quali la volontà, espressa dall’amministrazione di Martinsicuro di prolungare di ulteriori 70 metri il pennello del porto, l’invio, in data 12/08/2009 (prot. n.134) da parte del comitato di indirizzo della Riserva a chi di competenza, di un fascicolo tecnico e fotografico sulla drammatica problematica e il notevole sforzo in questi anni fatto dall'amministrazione comunale per la valorizzazione ambientale e turistica dell’area protetta”.
“È fondamentale – conclude l'ex assessore regionale alla difesa della costa Gianluca Carrabs – che la Regione Marche inserisca nella lista di priorità la difesa della costa e la tutela del territorio della Riserva regionale della Sentina per il suo grande valore ambientale, dato che è l'unica zona umida tra il delta del Po e il Gargano”.

martedì 3 maggio 2011

Solarexpo: la Western presenta le tecnologie più innovative del territorio

Mostra e convegno internazionale su energie rinnovabili e generazione distribuita che si svolgerà dal 4 al 6 maggio 2011 alla Fiera di Verona. Western Co, l'azienda sambenedettese leader nella progettazione e produzione di sistemi di ottimizzazione dell'energia solare fotovoltaica, parteciperà anche quest'anno all'iniziativa con due importanti novità "W-Light" lampada per l'illuminazione stradale fotovoltaica a led e "W-Light-Indoor" per l'illuminazione da interno a led.

Per quanto riguarda la prima novità si tratta di un lampione fotovoltaico, dunque, non più semplice sistema utilizzato per rompere il buio in zone rurali e periferiche, ma un sistema che può illuminare strade locali urbane ed extraurbane in modo conforme alle norme e che quindi può iniziare ad essere comparabile ai classici sistemi di illuminazione stradale connessa alla rete elettrica.

"W-Light Indoor", realizzato in collaborazione con African Trading Company di Tunisi, è un apparecchio led serie ideale per applicazioni ad alto risparmio energetico ed alta efficienza luminosa con alimentazione da rete. Una soluzione appositamente studiata per ambienti indoor come uffici, magazzini, sale riunioni e reparti produttivi aziendali dove attualmente la fanno da padrone gli apparecchi che montano tubi fluorescenti.

L'appuntamento leader in Italia dedicato alle fonti rinnovabili e all'architettura sostenibile rappresenta, dunque, una vetrina efficace per promuovere i prodotti nell'ambito delle rinnovabili, dell'architettura sostenibile e dell'efficienza energetica nonché un punto di incontro privilegiato tra aziende e professionisti. Solarexpo e Greenbuilding sono l'appuntamento leader in Italia dedicato alle fonti rinnovabili. Per la dodicesima edizione sono attesi 1.400 espositori (40% esteri) su 11 padiglioni e 70.000 visitatori.

L'edizione 2010 ha registrato 1.268 aziende espositrici e case rappresentate, 485 aziende espositrici e case rappresentate estere (38%), 43 nazioni europee ed extraeuropee presenti, 105.000 mq di superficie espositiva coperta, 10 padiglioni fieristici. Sono stati 69.500 i visitatori professionali qualificati registrati e 230 giornalisti specializzati intervenuti. 54 convegni, seminari, corsi, eventi collegati che hanno visto la partecipazione di 415 relatori nazionali e internazionali intervenuti agli appuntamenti convegnistici con 5.320 partecipanti registrati. 390.000 indicizzazioni GoogleTM.

Per l'edizione 2011 la Western Co si proporrà con uno stand di novantasei metri quadri allestito al padiglione quattro. In occasione della rassegna che rappresenta un'importante vetrina di promozione sia delle nuove tecnologie a risparmio energetico sia del nostro territorio l'azienda presenterà, inoltre, l'ampliamento della gamma di regolatori di carica della serie WR.

giovedì 28 aprile 2011

I VERDI SULL'INCIDENTE DEL FALCO PESCATORE



COMUNICATO STAMPA


COLLISSIONE PESCHERECCIO - MOTOCISTERNA
A SAN BENEDETTO: E SE FOSSE STATA UNA GASIERA?


“E’ sempre spiacevole affermare “avevamo ragione” - sostiene il consigliere regionale Adriano Cardogna, capogruppo dei Verdi – soprattutto quando per un pelo si è scampati a un dramma, per le vite umane, e a un disastro ambientale, ma l’incidente avvenuto all’alba di oggi a largo di San Benedetto del Tronto deve far riflettere seriamente.
Un peschereccio è stato spezzato in due in una collisione con la M/C Tigullio, risultante noleggiata a API S.p.A.,
Questo incidente avviene a meno di 24 ore dalla presentazione in Consiglio regionale di una nostra mozione che dice esplicitamente “no ai rigassificatori”: tra le altre motivazioni, la mozione evidenzia i pericoli per la sicurezza in mare in un quadrante a grande traffico marittimo come quello prospiciente al Conero e al porto di Ancona e di San Benedetto del Tronto”.
I Verdi in Regione chiedono alla Giunta Spacca di negare l’intesa per il rigassificatore di Falconara, per le stesse motivazioni che hanno determinato il “no” per quello di Porto Recanati.
“I motivi – incalza Canducci Paolo, Assessore all'Ambiente del comune di S. Benedetto del Tr. - sono stati esplicitati chiaramente in più sedi e nella mozione vengono riaffermati: dalla tutela dell’ambiente, alla salute, dall’economia al turismo. Ma soprattutto, e per la prima volta, viene denunciata la carenza di valutazione della sicurezza in mare secondo le direttive internazionali e il Codice della navigazione. Circostanza già tecnicamente sollevata alla Regione anche dalla Provincia di Ancona in sede di VIA e AIA e sino ad oggi sottostimata.
Per quanto adesso accaduto, forse dovrebbe essere ri-presa in più seria considerazione”.

Adriano Cardogna
Capo Gruppo Verdi Regione Marche

domenica 27 marzo 2011

Foto della manifestazione contro il nucleare. Foto di Alberto Cicchini









Manifestazione di Venerdi San Benedetto del Tronto

SAN BENEDETTO – Oltre un centinaio di persone hanno gridato il loro “no al nucleare” alla manifestazione cittadina di questo pomeriggio (25 marzo) promossa dai Verdi regionali contro il ritorno del nucleare in Italia. Alla testa del corteo un manifestante d’eccezione, quale Angelo Bonelli, presidente nazionale il “Sole che ride”, che assieme all’assessore comunale all’Ambiente Paolo Canducci ha guidato il serpentone di gente dalla fontana di Nespolo in viale Moretti, fino a viale De Gasperi per raggiungere poi la piazza del municipio.


Un gruppo variegato, dove si sono visti anche operai del settore delle rinnovabili, preoccupati per il loro futuro lavorativo, ma anche bambini accompagnati dai genitori angosciati per il futuro dei propri figli, che un domani rischiano di ritrovarsi con una centrale nucleare al posto della Riserva Naturale Sentina, almeno dai primi report non ufficiali pubblicati finora dove si ipotizza la mappa dei siti atomici.


I partecipanti si sono trasferiti poi fuori dall’auditorium comunale dove si è svolto un dibattito sui temi del referendum del 12 e 13 giugno con cui gli italiani saranno chiamati a dire sì o no alla realizzazione di nuove centrali per la produzione di energia nucleare.


E anche se l’allarme per il disastro giapponese ha portato il governo a decidere uno stop di 24 mesi prima di prendere decisioni sul programma nucleare italiano, Angelo Bonelli ha detto chiaro e tondo alla platea intervenuta: «l’Esecutivo con questa mossa vuole solo tergiversare e sabotare la consultazione referendaria e poi tornare a proporre le centrali».

A manifestare contro un ritorno all’atomo c’erano, tra gli altri, il sindaco uscente Giovanni Gaspari e il suo sfidante alle primarie di domenica Luca Spadoni, il capogruppo dei Verdi in Consiglio comunale Andrea Marinucci, l’ex assessore regionale Gianluca Carrabs e Roberto Capriotti del coordinamento cittadino del partito pro ambiente.

mercoledì 23 marzo 2011

Venerdì 26 manifestazione a S. Benedetto del Tronto. Parteciperà il Presidente Nazionale Angelo Bonelli


NUCLEARE GIAPPONE: CARRABS (VERDI), “DAL TERREMOTO CI SI PUO’ DIFENDERE DALLE FUGHE RADIOATTIVE NO”

Presentata la Mozione all'Assemblea Legislativa delle Marche, sarà discussa la settimana prossima.
Venerdì 26 manifestazione a S. Benedetto del Tronto. Parteciperà il Presidente Nazionale Angelo Bonelli
ANCONA, 22/03/2011 – “Quello che sta accadendo in Giappone, ed in particolare nella centrale di Fukushima, deve indurre a fermare il programma nucleare italiano perché dopo questi gravissimi incidenti è ormai evidente che la sicurezza degli impianti nucleari non esiste”; lo dichiara Gianluca Carrabs dei Verdi aggiungendo che “la posizione del Pdl sul nucleare è la posizione di chi non ha a cuore la vita e l'Italia, ma è esclusivamente interessata alle speculazioni economiche”. Difatti l’Italia e in particolare le Marche sono zone sismiche dove, dopo questa catastrofe giapponese, è ancora più chiaro che la scelta del nucleare porterebbe i cittadini a vivere in contatto costante con il pericolo. Il territorio del Giappone è simile a quello italiano, non solo per le loro superfici: 301 mila kmq l’Italia e 377 mila il Giappone, ma anche e soprattutto per il fatto che entrambi sorgono su due faglie sismiche molto attive. In Italia i terremoti sono frequenti e potenti, basti ricordare: Messina e Reggio Calabria magnitudo 7,4 del 28 dicembre 1908; Avezzano e Marsica, magnitudo 7,0 del 13 gennaio 1915; Irpinia e Basilicata, magnitudo 6,9 del 23 novembre 1980; Marche e Umbria magnitudo 5.8 del 29 settembre 1997; ultimo l’Aquila magnitudo 5,9 del 6 aprile 2009.
“Esprimiamo la più grande solidarietà al popolo giapponese a cui siamo molto vicini e le esplosioni nella centrale di Fukushima ci riportano indietro nel tempo al disastro di Chernobyl - conclude Carrabs - Si può e si deve vivere senza nucleare: i danni delle fughe radioattive e degli incidenti nucleari compromettono la vita per sempre in quanto i loro effetti devastanti si protraggono per migliaia di anni. I Verdi, che hanno a cuore la vita si mobiliteranno per fermare la follia nucleare che il governo vuole riportare in Italia”.
“E’ inaccettabile che le Regioni debbano accollarsi una centrale nucleare sul loro territorio senza potersi esprimere in merito, solo perché lo impone un piano nazionale del Governo che risponde a mere logiche affaristiche. La Regione Marche ha detto no al nucleare e lo ripeterà in ogni sede istituzionale preposta – dichiara Paolo Canducci (assessore all'ambiente al Comune di S. Benedetto del Tr.) – il piano energetico ambientale regionale (PEAR) è in netto contrasto con la produzione energetica da nucleare; bisogna puntare al risparmio energetico, alle fonti rinnovabili e alla cogenerazione, perché l’energia dell’atomo non è economica né pulita. La scelta del nucleare, oltre a non essere sicura è pericolosa per i cittadini e non dà autonomia energetica. Infatti i 55 reattori giapponesi, dislocati in soli 18 siti a causa della conformazione della nazione hanno prodotto nel 2009 solo il 29% dell’energia elettrica del Paese, cosa che non lo ha messo al riparo dalle dipendenze dei fossili, poiché il Giappone è dipendente dal petrolio che consuma (2008) per una quantità di 5,3 milioni di barili a l giorno, mentre l’Italia ne consuma (2008) 1,7 milioni di barili al giorno. Il totale mondiale è di 88 milioni di barili al giorno. Per questo venerdì prossimo dalle ore 18 partendo dal centro di San Benedetto del Tronto abbiamo organizzato una manifestazione contro il nucleare e a favore delle energie rinnovabili, ed in corteo arriveremo fino alla Piazza del Comune con operai e imprenditori del settore per far sentire le nostra voce”.
“Il governo – dichiara Lorenzo Tempesta (vicesindaco Urbino) – ha chiesto una pausa di riflessione sul nucleare solo per tergiversare, sabotare la consultazione referendaria e poi tornare a proporre le centrali. È necessaria, per questo motivo, una fortissima mobilitazione a favore del referendum in modo che venga sbarrata qualunque strada per il ritorno dell'Italia al nucleare; la nostra mozione è in linea con questo principio. E' necessario che per i referendum ci sia la più ampia e trasversale partecipazione possibile perché attraverso i referendum sul nucleare, sull'acqua pubblica e sul legittimo impedimento si può correggere la scala dei valori di un Parlamento che ormai non legifera più in nome del popolo italiano". E in questo quadro sono una necessità assoluta le dimissioni del Ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e del Presidente dell'Autorità per la "sicurezza" nucleare Umberto Veronesi che hanno dimostrato di essere smaccatamente filonucleari, per poi fare una parziale marcia indietro strumentale che servirà a reintrodurre il nucleare tra qualche mese, sperando magari, che venga a mancare il quorum.
Conclude gli interventi Marcello Mariani (assessore all'ambiente provincia Ancona): “E' bene che il ministro Romani receda dalla volontà del taglio degli incentivi alle rinnovabili, incentivi oggi di poco conto rispetto ai costi del decommissioning del vecchio nucleare che ancora pesano per 300 milioni all'anno sulle bollette energetiche dei cittadini e dei 40 miliardi di euro concessi ai petrolieri con il vecchio CIP6 per equiparare gli scarti di raffineria alle fonti rinnovabili. L'avventura nucleare italiana è inutile. Il nostro paese già oggi è in ridondanza produttiva di energia, quindi più rinnovabili, più green economy, più occupazione, più salute. Questo senza NUCLEARE. Il sole è il nostro petrolio...usiamolo”.

giovedì 17 marzo 2011

La trappola radioattiva

di Adriano Celentano (da Corriere.it)

Studenti, leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene non disertate il referendum. Ora sarebbe un suicidio


Caro Direttore,
settantamila case distrutte, un milione di sfollati e cinquemila dispersi in quel florido Giappone che nel giro di 6 minuti è improvvisamente precipitato nel buio più scuro. Ma soprattutto migliaia di radiazioni sulla testa dei giapponesi. Ora io non vorrei neanche parlare del clamoroso fuori-tempo (non solo musicale) esternato da Chicco Testa, ospite della bravissima Lilli Gruber dalla voce affascinante. Non vorrei ma come si fa, poi la gente pensa davvero che lui parli per il bene dei cittadini. «Gli impianti nucleari hanno dimostrato di tenere botta». Ha detto il nostro Chicco ormai appassito per mancanza di clorofilla e quindi non più in grado di catturare quell'ENERGIA SOLARE di cui un tempo si nutriva.

Un'immagine dal video «Sognando Chrenobyl»
Un'immagine dal video «Sognando Chrenobyl»
«Chi trae spunto dalla tragedia del Giappone per dare vita a una polemica politica è uno sciacallo». Ha sentenziato. Dopo neanche un'ora esplode la centrale nucleare di Fukushima. Un tempismo davvero sorprendente quello del Chicco. Ma la cosa più incredibile che più di tutti impressiona, è lo stato di ipnosi in cui versano gli italiani di fronte ai fatti sconcertanti di una politica che non è più neanche politica. Ma piuttosto un qualcosa di maleodorante e che di proposito vorrebbe trastullarci in uno stato confusionale. Dove sempre di meno si potrà distinguere il bene dal male, le cose giuste da quelle ingiuste. Sparisce quindi quel campanello d'allarme che ci mette in guardia quando c'è qualcosa che non quadra nei comportamenti di un individuo. Un qualcosa che detto in una parola si chiama SOSPETTO. E di sospetti sul nostro presidente del Consiglio, tanto per fare un esempio, ce ne sono abbastanza.

E così nel bel mezzo di una tragedia come quella che sta vivendo il Giappone, dove fuoco e acqua stanno distruggendo tante vite umane, senza contare l'aspetto più insidioso dovuto alle radiazioni liberatesi nell'aria, il nostro presidente del Consiglio non demorde. Ha subito fatto annunciare dai suoi «CicchittiPrestigiacomini» e dai piccoli insidiosi Sacconi, che il progetto sul nucleare in Italia andrà avanti. L'orientamento popolare contro le centrali nucleari decretato dal referendum fatto 24 anni fa, fu chiarissimo. Ma per Berlusconi non basta: «Chi se ne frega della SOVRANITÀ POPOLARE!». L'unica sovranità che conta per lui è il Potere di guidare gli uomini in una sola direzione come se fossero degli automi.

Tra i vari tg, talk show e quello che si legge sui giornali, ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. Si spera sempre di intravedere quel «CHE» di trasparenza mai assaporata che per ora, a quanto pare, possiedono in pochi. Uno di questi è Antonio Di Pietro. Ma il governo cerca di ostacolarlo. Le ottocentomila firme raccolte da Di Pietro contro le centrali atomiche e il legittimo impedimento, saranno oggetto di un referendum che «si farà», ha detto il ministro Maroni allievo di Berlusconi. Ma a giugno. Quando la gente va al mare.
E questo naturalmente vale anche per il milione e quattrocentomila firme raccolte dal Forum italiano Movimenti per l'acqua, di cui nessuno parla tranne il loro sito che gentilmente vi indico - www.acquabenecomune.org - per i due quesiti referendari contro la privatizzazione di questo prezioso bene comune.

Una trappola radioattiva quindi per chi non vuole essere schiacciato dalla bevanda nucleare. Ora il mio potrebbe sembrare un appello, ma non lo è. È una preghiera. Una preghiera che non è rivolta ai politici. «LORO NON SANNO QUELLO CHE FANNO». Per cui mi rivolgo a tutti quelli che invece li votano i politici. Di destra, di sinistra, «STUDENTI», leghisti, fascisti e comunisti, per il vostro bene, non disertate il referendum. Questa volta sarebbe un suicidio. Dobbiamo andare a votare anche se il governo spostasse la data del referendum al giorno di Natale. Non sia mai che prendiate sotto gamba questi referendum: saremmo spacciati.

La natura, come vedete, si è incazzata. Gli esperimenti nucleari nel Pacifico, le trivellazioni nei fondali del Golfo del Messico, milioni di ettari di bosco incendiati per favorire la cementificazione abusiva, i tagli alla cultura ridotta ormai in pezzi. Tutte cose, per cui la NATURA «sta perdendo la pazienza». Come vi dicevo ho seguito con un certo interesse il cammino politico del terzo polo. E Casini che fino a prima della tragedia di questi giorni ha sempre parlato in modo equilibrato, subito dopo il terremoto, intanto che le radiazioni cominciavano a liberarsi nell'aria e trecentomila persone venivano evacuate dalle loro case, ci ha tenuto a ribadire, con una certa fierezza, il suo parere favorevole al nucleare, facendo quasi un rimprovero al governo per non aver ancor iniziato i lavori.

Caro Casini, che tu fossi un nuclearista convinto lo sapevamo tutti e io rispetto la tua opinione, anche se è orribile. Ma dirlo proprio in questo momento, non pensi che tu abbia dato una sberla sui denti al tuo elettorato? Tralasciando il piccolo particolare che l'Italia è uno dei Paesi a maggior rischio sismico, come tu sai, le radiazioni sono pericolose non soltanto perché si muore, ma per il modo di come si muore. Una sofferenza di una atrocità inimmaginabile. E poi non si è mai in pochi a morire. Specialmente quando la catastrofe raggiunge dimensioni come quella che sta vivendo la povera gente in Giappone. E non venirmi a dire che le centrali nucleari di terza generazione sono più sicure della seconda, e che ancora più sicure della terza saranno quelle di quarta, disponibili per altro nel lontano 2030. La verità è che tu e Berlusconi siete degli IPOCRITI MARCI. Lo sapete benissimo che per quanto sicure possono essere le centrali atomiche, anche di decima o di undicesima generazione, il vero pericolo sono soprattutto le SCORIE RADIOATTIVE, che nessuno sa come distruggere e che già più di mezzo mondo ne è impestato.

SCORIE collocate in contenitori sui piazzali delle centrali, a cui, tra l'altro, si aggiungono elevatissimi costi economici, sociali e politici richiesti dalla necessità di sorvegliare questo micidiale pericolo per un tempo praticamente INFINITO. Lo sapete benissimo e ciò nonostante continuate a INGANNARE i popoli promettendo loro quel falso benessere che serve solo a gonfiarvi di Potere e ad arricchire le vostre tasche. Mi dispiace ma non c'è niente da imparare dal terzo polo, come non c'è niente da imparare da tutta la classe politica. L'unica buona notizia che galleggia in questo mare di annegati e che mi ha sorprendentemente colpito, è ciò che di veramente buono sta facendo il sindaco Matteo Renzi nella sua Firenze. Finalmente uno che ha intuito cosa c'è nel cuore della gente. E che ha il coraggio di dire no alla cementificazione facile con la quale, secondo i malvagi, si costruirebbe per il bene dei cittadini. Bravo Matteo! Forse tu hai capito tutto e magari ancora non ti rendi conto di quanto sia importante ciò che hai capito.

mercoledì 9 marzo 2011

CANDUCCI: "I PINI SARANNO SOSTITUITI"



da Il Messaggero - San Benedetto del Tronto del 09.03.2011




Pini abbattuti in via D’Annunzio, l’assessore all’Ambiente Paolo Canducci assicura: «Saranno sostituiti da altre piante che non danneggiano l’asfalto». Questa la replica dell’ assessore Canducci alle critiche di Rifondazione e di alcuni cittadini per l’improvviso ed inaspettato taglio di 13 pini. Sono iniziati, infatti, i lavori di riqualificazione del parcheggio di via e come richiesto espressamente dal Comitato di quartiere, si sta procedendo alla sostituzione dei 13 pini, le cui radici superficiali avevano gravemente danneggiato l’area rendendola di fatto poco utilizzabile sia per le auto sia per i pedoni e i diversamente abili, con nove piante di alto fusto ma caratterizzate da un apparato radicale non superficiale. . «In totale però il progetto elaborato dal nostro servizio Aree verdi – spiega l’assessore all’ambiente Paolo Canducci – prevede la messa dimora di 26 essenze arboree. Nove, appunto, andranno nell’area di sosta di via D’Annunzio, le altre saranno collocate secondo le indicazioni del quartiere o in altre zone verdi della città. Va anche ricordato che, a poche decine di metri, al di là della ferrovia – conclude Canducci – il Comune pochi anni fa ha piantumato ben 100 giovani pini in quell’area poi denominata “Pineta dei funai”. In questo modo si dà la possibilità a questo tipo di piante di crescere liberamente in una zona idonea». Insomma, non ci sarà assolutamente «desertificazione», ma si andrà avanti secondo un programma concordato con i residenti.

giovedì 3 marzo 2011

NUCLEARE: la posizione della prof.ssa Margherita Hack non ci piace!!!!

Abbiamo appreso dalla stampa che il Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista sostiene l’iniziativa che si terrà a San Benedetto del Tronto venerdì pomeriggio e che vedrà la partecipazione della prof.ssa Hack. La notizia ci sorprende conoscendo la posizione fortemente critica del Partito di sinistra radicale sul ritorno al nucleare e le clamorose dichiarazioni della scienziata che qui di seguito riportiamo:

" Le rinnovabili non saranno sufficienti per i bisogni sempre crescenti dell'industria, quindi bisognera' per forza ricorrere al nucleare". "Ci sono molte paure anche irrazionali", spiega ricordando che "siamo circondati dalle centrali nucleari". "Quindi - prosegue - c'e' molta paura, irragionevole, anche scientifica, per l'energia nucleare, per gli Ogm. Quello per cui invece bisogna essere prudenti e' stabilire bene modalita' e luoghi dove mettere le scorie". (tratto dal Riformista maggio 2010)

Ci auguriamo che venerdì pomeriggio la prof.ssa Hack possa chiarire queste posizioni e, se confermate, invitiamo il Partito di Rifondazione Comunista a prenderne le distanze confermando il NO al Nucleare.

Da parte nostra continueremmo con tutte le nostre forze a spiegare ai cittadini che le rinnovabili creano occupazione nel rispetto dell’ambiente e possono aiutare il nostro Paese a rendersi indipendente dalle fonti fossili per la produzione di energia elettrica.


“SI AL SOLARE NO AL NUCLEARE”



Roberto Capriotti

Andrea Marinucci

Paolo Canducci





Il WWF critico nei confronti della posizione di Margherita Hack sul nucleare

Pubblichiamo la nota del WWF Friuli Venezia Giulia

Abituata a ragionar di stelle e altri corpi celesti, la simpatica prof. Hack non disdegna (v. l’intervista sul Piccolo del 27 agosto) una «soluzione» radicale al problema dello smaltimento delle scorie nucleari: lanciarle nello spazio. Idea non nuova, peraltro, anzi già proposta alcuni decenni fa, ma mai seriamente studiata in nessun Paese del mondo. Per ottusità? Forse solo per un soprassalto di buon senso. L’idea di trasformare lo spazio nella discarica anche delle porcherie nucleari prodotte sulla Terra (resti di satelliti, stadi di razzi e cianfrusaglie varie, sono già disseminate in orbita intorno al nostro pianeta) non pare proprio l’optimum. Si ipotizza di spedirle nello spazio «profondo», ma dove? E soprattutto come? Con astronavi come lo Space Shuttle? Vengono in mente gli incidenti catastrofici che hanno coinvolto due di questi mezzi. Con altri mezzi più avanzati? Prima bisognerebbe inventarli. Il vero problema, ammette la stessa Hack, è però quello dei costi. Già oggi, del resto, il Dipartimento Usa dell’energia stima che il costo dell’elettricità prodotta con il nucleare nel 2020 (data in cui dovrebbe entrare in funzione la prima centrale nucleare italiana secondo i programmi del governo) sarebbe superiore a quello di tutte le altre fonti, eolico compreso. Aggiungendo i costi dell’ipotetico smaltimento «spaziale» delle scorie, si arriverebbe a valori davvero… stellari!Dal «Libro Verde sull’efficienza energetica», redatto e divulgato dalla Commissione Europea, si apprende però che «il costo totale di produzione di un kilowattora di energia elettrica è circa il doppio del costo necessario per risparmiare lo stesso kilowattora». Inoltre, lo stesso Libro Verde attesta che a parità di investimento, quello nell’efficienza energetica crea da tre a quattro volte più posti di lavoro, rispetto a quello nella costruzione di centrali nucleari o convenzionali. Senza produrre, com’è ovvio, né inquinamento dell’aria, né scorie nucleari, né pericoli di incidenti catastrofici, né dipendenza da importazioni di combustibile (anche l’uranio per il nucleare «italiano» dovrebbe essere importato da Paesi come Russia, Niger, Kazakhistan, Uzbekistan…).Va aggiunto che, secondo autorevoli studi (APAT 1999, Politecnico di Milano 2007), il potenziale di risparmio nel settore elettrico in Italia supera il 40 per cento (!) dei consumi attuali.Ecco perché gli ambientalisti – affetti da inguaribile ottimismo sulle capacità razionali degli esseri umani – si ostinano a ripetere che la strada giusta è quella della razionalizzazione dei consumi e dell’efficienza energetica, mentre insistere sulla costruzione di nuove centrali (nucleari o convenzionali) conviene solo a chi l’energia elettrica la vende, ma non ai cittadini-utenti, tanto meno all’ambiente.Deprime perciò trovare anche la firma di Margherita Hack, in calce all’appello che una settantina di intellettuali, politici ed imprenditori hanno rivolto alcuni mesi fa al segretario del Pd, Bersani, affinché schieri il suo partito a favore del rilancio del nucleare in Italia.Tutto ciò premesso, attendo con ansia il prossimo libro della prof. Hack sull’astrofisica.

Dario Predonzan

Responsabile energia e trasporti Wwf Friuli Venezia Giulia

martedì 22 febbraio 2011

Primarie senza i Verdi, ma loro che dicono? Decisione ancora da prendere

(da Rivieraoggi.it)

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fumata nera in casa Verdi. Nella riunione fiume di lunedì sera il “Sole che ride” non ha infatti sciolto i dubbi su una possibile rinuncia dell’assessore Paolo Canducci a partecipare alle primarie di coalizione, come richiesto nei giorni scorsi da Giovanni Gaspari.

“Per un elettore sarebbe difficile comprendere un tutti contro tutti”, aveva avvisato il primo cittadino, rivolgendosi proprio al partito ambientalista. “Credo che sarebbe più chiaro se la sfida alle primarie si facesse fra il sindaco uscente e un esponente politico esterno all’attuale giunta, come Luca Spadoni, che propone la sua alternativa sempre beninteso sulla base di una ossatura di programma condiviso”.

“Dopo un lungo incontro non siamo arrivati ad una convergenza”, ha spiegato a Rivieraoggi.it l’assessore all’Ambiente, martedì pomeriggio .

“Le opinioni in merito sono diverse, ma nei prossimi giorni invieremo alla stampa un documento nel quale ufficializzeremo la nostra decisione”.